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Badia Polesine, città antica – cosa vedere!

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Dopo avervi parlato di Lendinara (potete leggere tutte le informazioni cliccando qui), proseguiamo con Alberto alla scoperta della città di Badia Polesine!

Da Lendinara, imboccata la strada che costeggia il canale Adigetto, ci ritroviamo immersi nella campagna polesana. Il tratto di strada tutto pianeggiante e poco frequentato da macchine e mezzi pesanti è l’ideale per raggiungere Badia Polesine in tutto relax!

Ma vediamo insieme cosa vedere a Badia Polesine!
La prima tappa da fare una volta entrati a Badia Polesine è visitare l’Abbazia della Vangadizza!

Abbazia della Vangadizza

La più antica abbazia del territorio polesano di cui ancora oggi rimangono gli edifici e parte della chiesa. Fu fondata, per volere dell’allora signore di Mantova Almerico e della sua sposa Franca nella metà X sec. L’ultima disposizione testamentaria dell’ormai vedova a favore della basilica di Santa Maria è del 954. Negli anni successivi si alterneranno numerose donazioni da parte di nobili italiani e già nel 961 si parla di un abate, mentre nel 993 si fa cenno alla presenza di un monastero di benedettini in costruzione. Al termine del 900 l’abbazia ottiene l’indipendenza feudale e attorno all’anno 1000 sale al rango di diocesi per volere dell’allora papa Silvestro II. Alla fine del 1100, grazie alla protezione dei monaci che risiedevano all’interno dell’abbazia e al carattere indipendente del territorio rispetto al potere feudale, molti contadini si trasferirono nelle zone di competenza dell’abbazia e diedero avvio a grandi campagne di bonifica facendo diventare l’abbazia un punto di riferimento nel territorio. L’importanza dell’abate della Vangadizza era riconosciuto dai vari poteri del periodo medioevale, come il papato e l’imperatore del Sacro Romano Impero.
Dal 1213 si assiste ad una svolta nella gestione dell’abbazia che passa all’ordine dei Camaldolesi, ordine più dedito alla contemplazione e all’accrescimento delle arti piuttosto che alla cura del territorio che ormai dipendeva di fatto dall’abbazia e dal suo volere.
Ciò, se da un lato comportò all’ampliamento della biblioteca e allo sviluppo di attività culturali come il canto, dall’altra portò a dissidi interni al territorio per la mancanza di una guida sicura e forte.
Dal XV secolo, a causa di queste motivazioni, l’abbazia venne affidata a personale ecclesiale esterno, cioè ai vescovi del territorio limitrofo come il vescovo di Rovigo ed Adria o a quello di Brescia.
L’abbazia venne definitivamente soppressa dalla Repubblica di Venezia nel 1789 che ne incamerò i beni a seguito della riforma voluta dai patrizi veneziani. Nel 1792 ulteriore passo che pose fine all’importanza dell’abbazia e della città di Badia Polesine fu la sopressione della diocesi e l’accorpamento con quella di Adria e Rovigo.
La demolizione dell’intero complesso fu iniziata il 25 aprile 1810 quando la chiesa e il monastero vennero chiusi definitivamente. I lavori vennero fermati, purtroppo, quando erano quasi completati ma lasciandoci ancora l’intero chiostro, l’abside e il campanile pendente che ancora oggi possiamo ammirare.

Un’ultima curiosità sull’abbazia, nella piazza antistante il complesso riposano, in due sarcofagi di marmo, Alberto Azzo II d’Este e la moglie Cunegonda di Altdfor capostipiti della nobile famiglia degli Estensi, signori di Este e successivamente di Ferrara.

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Il centro di Badia Polesine

Visitata l’Abbazia della Vangadizza continuiamo la nostra passeggiata in bicicletta verso il centro città di Badia Polesine per scoprire altre cose da vedere assolutamente!

Teatro Sociale E. Balzan, la “Fenice” del Polesine

Il centro di Badia Polesine ospita uno dei teatri più belli del Polesine e tra i più belli del Veneto, è stato chiamato, per la sua bellezza, la “Piccola Fenice”. Stiamo parlando del Teatro Sociale “E. Balzan”.
Costruito nel 1812 da Bartolomeo Dente su disegno di Sante Baseggio, architetto di Rovigo, nel 1836 passa di proprietà ad una società di Palchisti che lo denominerà “Teatro Sociale”.
Nel 1855 il teatro subì un profondo intervento di restauro e ampliamento, con l’inserimento delle decorazioni dorate che ancora oggi lo caratterizzano e hanno portato al soprannome di “Piccola Fenice” per la ricchezza delle decorazioni e per lo stile simile al ben più famoso teatro di Venezia. A inizio ‘900, a causa delle importanti spese di gestione, la società che lo gestiva chiude l’attività e il teatro viene acquisito dal Comune di Badia. Solo negli anni ‘70, grazie all’interesse di Ivan Tardivello, ispettore delle Belle Arti originario proprio di Badia Polesine, si programmeranno i restauri dell’edificio. Edificio che riapre saltuariamente ospitando soprattutto mostre d’arte. Nel 2007 si avviano i lavori dell’ultimo restauro che termineranno nel 2011.
Proprio con la riapertura del Teatro Sociale coincide l’intitolazione ad Eugenio Balzan, imprenditore e famoso giornalista. Ancora oggi all’interno del teatro è ospitata la collezione di Balzan, donata dall’omonima fondazione alla città di Badia Polesine e visitabile nei giorni festivi.

Chiesa arcipretale di Badia Polesine

Nel centro città, proprio di fronte al Teatro Sociale, sorge la chiesa arcipretale di Badia Polesine e dedicata a San Giovanni Battista. La chiesa compare già alla fine del XII sec. come cappella dei monaci ed era direttamente dipendente dell’Abbazia della Vangadizza ed era adibita alle funzioni religiose per il popolo. La chiesa attuale nasce grazie al restauro del 1700 che l’ha notevolmente ampliata ed arricchita rispetto alle dimensioni e agli arredamenti presenti all’interno della chiesa precedente. La struttura religiosa all’interno presenta decorazioni e quadri di artisti polesani importanti.
Da vedere assolutamente la cantoria e l’organo finemente intagliati e decorati.

Il Comune di Badia Polesine

La sede municipale di Badia Polesine è un palazzo ricostruito, su un precedente edificio antico, nel XVII sec. ed è finemente decorato negli spazi interni da artisti polesani. Sotto il porticato sono presenti numerose lapidi decorate dedicate ai cittadini badiesi illustri, tra cui proprio Eugenio Balzan.
A fianco del palazzo comunale sorge la torre campanaria civica risalente al 1500 e tutt’ora attiva.

Altri luoghi da visitare

Altri luoghi da segnalare e andare a vedere a Badia Polesine vi sono:

Palazzo Estense

Palazzo Estense, a pochi passi dall’Abbazia della Vangadizza sorge il palazzo degli estensi, poi conosciuto come palazzo Gradenigo. Risalente al 1400 è in stile tardo-gotico, con numerose decorazioni architettoniche in stile, come ad esempio le trifore in stile gotico-fiorito.
Attualmente il palazzo è in abbandono e non è visitabile.

Mercato coperto

Il palazzo del Mercato Coperto è una costruzione molto particolare presente in città. Costruito nel primo ‘900 è decisamente influenzato dallo stile di Palazzo Ducale a Venezia. Sotto al portico era ospitato il mercato che si svolgeva in città. Attualmente ospita eventi culturali o incontri con autori o incontri dedicati alla cittadinanza.

Ecco il video del nostro itinerario dedicato a Lendinara e Badia Polesine!

Continua a seguire le nostre passeggiate in bicicletta con Alberto alla scoperta del Polesine su Facebook e Youtube!

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Ti sei perso le nostre passeggiate di “In bici con Alberto”? Non preoccuparti, ecco tutti gli appuntamenti!

1° itinerario – Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo
2° itinerario  – La via dei gorghi
3° itinerario – La via degli acquisti
4° itinerario – Un giretto sul Po
5° itinerario – La via delle distillerie

6° itinerario – Da Valgrande a Ferrara

7° itinerario (1a parte) – Lendinara, l’ “Atene del Polesine”

Badia Polesine, città antica – cosa vedere!
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Lendinara, l’ “Atene del Polesine” – cosa vedere!

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Un itinerario intero alla scoperta di due realtà importanti per la storia del Polesine, stiamo parlando delle città di Lendinara e Badia Polesine che abbiamo raggiunto comodamente in bicicletta partendo dal Valgrande! Oggi vi presentiamo Lendinara, a Badia Polesine dedicheremo un altro post!

La prima tappa del nostro viaggio in bicicletta è stata Lendinara, con la sua storia e i suoi monumenti e il suo museo del Risorgimento! Lendinara è conosciuta, grazie alla vivacità che l’ha contraddistinta nei secoli, come l’ “Atene del Polesine”.

Il Santuario della Beata Vergine del Pilastro

Arrivati a Lendinara ci siamo diretti nel suo cuore religioso, il Santuario della Beata Vergine del Pilastro che ospita una statua della Madonna scolpita su un legno di olivo.
La storia di questo Santuario comincia nel XVI secolo, quando si verificarono una serie di miracoli legati alla statuetta. Il primo fu dopo una notte di temporale, quando la statuetta, divelta dalla forza del vento dalla nicchia in cui era riposta, fu ritrovata, circondata da un forte bagliore, in una siepe vicina. Durante i lavori di costruzione del primo capitello venne utilizzata acqua di una fonte lì vicina che si trasformò, durante i lavori, da acqua limpida in acqua rosso sangue. Questa fonte negli anni divenne meta di pellegrinaggio grazie alle sue proprietà miracolose che guarirono molti infermi.
Alla fine del ‘500 venne deciso infine di edificare un santuario e di dedicare la città alla Madonna.
L’attuale chiesa fu edificata tra il ‘700 e l’800 ad opera dell’architetto don Giacomo Baccari. Ancora oggi il santuario è visitato da migliaia di fedeli ed è affidato ai monaci benedettini di Monte Oliveto.

Il Duomo di Santa Sofia

La città di Lendinara è ricca di chiese, tra le quali spiccano, oltre al Santuario mariano, la chiesa di San Biagio e il Duomo di Santa Sofia.
Il Duomo di Santa Sofia, impreziosito dall’altissimo campanile (il secondo più alto del Veneto) è una chiesa edificata fin dal lontano 1070 su un precedente tempio pagano. Voluta dalla nobile famiglia dei Cattaneo di Lendinara, la chiesa venne dedicata a Santa Sofia, probailmente un omaggio a Sofia Lendinara, moglie di Obizzo d’Este.
Nei secoli la chiesa, che originariamente era un oratorio privato, venne allargata e raggiunse le dimensioni attuali. All’interno sono conservate numerose tele di grande pregio, la più famosa è quella della “Madonna col Bambino e angelo musicante” di Domenico Mancini, un allievo del Giorgione, risalente al 1511.
Come dicevamo accanto al Duomo sorge il Campanile di Santa Sofia altro più di 92 metri iniziato a costruire nel 1792 e terminato nel 1824 sulla cui sommità è posto un angelo ligneo, rivestito in rame, girevole a seconda del vento. Quest’ultimo, colpito da un fulmine nel 1973, è stato sostituito da una copia.

Piazza Risorgimento

Il centro di Lendinara è Piazza Risorgimento, una piazza molto particolare, dominata da un lato dal Palazzo Pretorio e dalle prigioni edificato alla fine del 1300 con la funzione di castello sotto la signoria degli Estensi e più tardi sfruttato dai veneziani come luogo di detenzione. La torre, che ancora domina la piazza, è alta 25 metri.
Poco lontano rispetto al Palazzo Pretorio, sorge il municipio di Lendinara, anch’esso edificato in età estense. Di fronte al Municipio sorge la colonna con il Leone di San Marco, segno della dominazione veneziana della città, e la Torre Civica o dell’Orologio. Edificata nel ‘600 venne dotata di un orologio e di una campana che tutt’oggi rintocca ad ogni ora del giorno e della notte.

Teatro Ballarin

Poco lontano rispetto alla piazza sorge il Teatro Ballarin, un edificio che originariamente nel XV sec. ospitava i magazzini comunali e solo nel 1812 venne trasformato nell’attuale teatro che ospita una ricca stagione di prosa durante il periodo autunnale-invernale.

Museo del Risorgimento

Dal 2016 è presente un piccolo ma ricco museo dedicato al Risorgimento Italiano all’interno del palazzo Malmignati – Boldrin che ospita la biblioteca comunale e gli archivi storici del comune di Lendinara e di alcune famiglie nobiliari.
Il Museo del Risorgimento è visitabile durante tutto l’anno previa prenotazione. All’interno vi sono documenti e manufatti del periodo risorgimentale italiano. Lendinara infatti è una città che si è contraddistinta nel periodo risorgimentale per i moti a favore del risorgimento italiano e per aver dato i natali ad Alberto Mario, amico di Giuseppe Garibaldi e uno dei primi deputati e senatori del neonato Regno d’Italia.

Altri luoghi da visitare

Da visitare anche il parco di Ca’ Dolfin, un enorme parco privato caratterizzato per la sua struttura di giardino all’italiana che sorge nel cuore della città di Lendinara. Visitabile in alcune giornate specifiche dell’anno o su prenotazione, un gioiello da non perdere!

Numerosi sono i palazzi nobiliari, simboli della ricchezza della città e delle sue famiglie, che costellano e impreziosiscono la città.

Da segnalare infine il percorso sulle sponde dell’Adigetto, il piccolo canale, che partendo da Badia Polesine, attraversa la città di Lendinara. Luogo caratteristico e adatto a camminate o passeggiate in bicicletta.

Continuate a seguirci per scoprire insieme anche la città di Badia Polesine!

Scopri le altre perle del Polesine grazie alla nostra guida gratuita all’ Arte in Polesine! Scaricala cliccando sull’immagine!

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Lendinara, l’ “Atene del Polesine” – cosa vedere!
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Da Valgrande a Ferrara – In bici con Alberto

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Tutti la conoscono, è patrimonio dell’Unesco ed è famosa, oltre che per le sue bellezze storiche e artistiche, anche per essere la città italiana delle biciclette, stiamo parlando di Ferrara!

Il sesto itinerario di “In bici con Alberto” ci ha condotti appena fuori dal Polesine, in una città famosa in tutta Italia e nel mondo: Ferrara!
E’ la città delle biciclette per eccellenza e non potevamo farci mancare, vista la vicinanza, un giro alla scoperta di Ferrara insieme ad Alberto.

Ferrara dista dal Valgrande appena 26 km da percorrere sugli argini del Po, con una pedalata lenta, gustandoci il verde e l’azzurro che costeggiano la via asfaltata che ci conduce in città.

Il percorso, sebbene facile essendo prevalentemente pianeggiante, tocca alcuni punti trafficati dalle macchine, non privando però della necessaria tranquillità chi sta trascorrendo la sua vacanza nel nostro territorio. Non preoccupatevi, il percorso è costellato da numerose e sicure piste ciclabili che ci conducono fino al centro della città.

Il Castello Estense

Il primo monumento che incontriamo entrando nel centro storico di Ferrara è il suo imponente Castello Estense.
La sua costruzione iniziò nel 1385 su decisione dell’allora signore di Ferrara Niccolò II d’Este. Il castello subì notevoli ampliamenti e migliorie durante la signoria degli Estensi sulla città, da ricordare gli ampliamenti voluti da Ercole I d’Este per quanto riguarda la struttura e per le decorazioni e gli abbellimenti, sia interni che esterni, voluti da Alfonso I durante il 1500, nella fattispecie le “Altane”, rialzi alle torri che da punto di osservazione militare diventarono luogo di contemplazione del paesaggio per la corte.
L’ultimo signore, Alfonso II realizzò infine altri lavori di abbellimento della struttura, dai cortili interni alle decorazioni delle sale.
Morto Alfonso I e decaduta, per via della mancanza di eredi diretti, la famiglia degli Estensi la città subirà un declino, come le sue strutture, essendo rientrata in seno allo Stato della Chiesa per volere dell’allora papa Clemente VIII.
Da ricordare come l’ultimo terremoto del 2012 abbia provocato numerosi danni e crolli all’edificio che fortunatamente ha subito un veloce restauro e, ad oggi, è completamente visitabile e consolidato.

Il Duomo di Ferrara

La Cattedrale di Ferrara, dedicata a San Giorgio Martire, impreziosisce il centro della città. Attualmente in fase di restauro vi è la facciata dell’edificio, costruito a partire dal 1135 per volere dell’allora Signore di Ferrara Federico Giocoli con il contributo di Guglielmo degli Adelardi. I lavori di abbellimento della Cattedrale sono continuati nei secoli, dalla realizzazione della facciata con statue, loggette e bassorilievi scolpiti nel marmo bianco.
Il campanile, che sorge a fianco dell’edificio, fu realizzato tra il 1435 e il 1493 su progetto di Leon Battista Alberti e ad oggi è un edificio incompiuto, mancando infatti la copertura a cuspide che lo caratterizza nel progetto iniziale. Nel 1700 la cattedrale subì dei lavori che ridussero le navate da 5 a 3, lavori che terminarono nel 1800.
Oltre le decorazioni e i dipinti all’interno sono da vedere i due organi a canne posizionati all’interno della Chiesa.

Anche il Polesine ha le sue meraviglie artistiche! Scarica gratuitamente la tua guida “Arte in Polesine” da qui!

 

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Le vie storiche del Centro

Ferrara è famosa anche per le sue vie storiche del centro città. Piccole vie, luoghi da scoprire e in cui perdersi per vedere una città diversa dal solito, legata alla sua origine medioevale.
Famosa è la “via delle volte”, un vicolo impreziosito dalle volte che legano i palazzi tra di loro e offrono riparo durante le giornate di pioggia o ombra e fresche temperature durante le assolate giornate di sole!

Palazzo dei Diamanti

Forse il più celebre palazzo di Ferrara, stiamo parlando del Palazzo dei Diamanti! Oggi è una sede espositiva per mostre dal richiamo internazionale e centro culturale di Ferrara.
Il Palazzo, voluto da Sigismondo d’Este nel 1492, fu progettato da Biagio Rossetti, famoso architetto attivo a Ferrara alla fine del ‘400.
Il suo nome deriva dalla decorazione della facciata, tecnica chiamata “a bugnato”, che ha la particolare forma di punte di diamante.
Leggenda narra che all’interno di una delle 8500 punte di diamante della facciata vi sia incastonato e coperto dalla muratura un diamante vero!

Il Monastero di Sant’Antonio in Polesine

L’ultima tappa del nostro giro in bicicletta a Ferrara non poteva che essere un rimando al nostro Polesine. Il Monastero di Sant’Antonio in Polesine è una costruzione risalente all’alto medioevo voluto dai frati agostiniani. Esso sorgeva all’interno di un’isola circondata dalle acque del fiume Po situato appena fuori dall’antica Ferrara, quando vicino alla città scorrevano le acque del fiume.
Nel 1297 il monastero passò nelle mani delle monache benedettine per volere della beata Beatrice d’Este.

Riprendiamo la nostra bicicletta e, percorrendo il tratto esterno alle mura della città, ritorniamo al Valgrande, per riposarci e riprendere con altri nuovi itinerari in bici, la scoperta del territorio che ci circonda! 
Alla prossima puntata!

Se ti sei perso il video dedicato all’itinerario “Da Valgrande a Ferrara” te lo riproponiamo qui sotto!

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Ogni settimana, il mercoledì, un nuovo itinerario di “In bici con Alberto” dedicato al nostro territorio!

Se ti sei perso gli altri itinerari non preoccuparti, eccoli qui! Clicca sul titolo e scopri di più!

1° itinerario: Da Valgrande a Villa Nani Mocenigo
2° itinerario: La via dei gorghi
3° itinerario: La via dello shopping
4° itinerario: Un giretto sul Po
5° itinerario: La via delle distillerie

Da Valgrande a Ferrara – In bici con Alberto
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La via delle distillerie – In bici con Alberto

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Quinto itinerario di “In bici con Alberto”! L’ultimo video che abbiamo condiviso con voi è “La via delle distillerie”, un percorso in bici che dal Valgrande conduce alle Antiche Distillerie Mantovani attraversando alcuni paesi e punti di interesse che sicuramente vi piaceranno!

Il nostro giro in bici di oggi si caratterizzerà per la visita al Museo d’Impresa creato all’interno delle Antiche Distillerie Mantovani e per la scoperta di alcuni punti di interesse presenti durante il nostro percorso! Siete pronti anche oggi con la vostra bicicletta? Allora andiamo!

Fiesso Umbertiano e Villa Morosini Vendramin Calergi

Nella nostra passeggiata verso le Antiche Distillerie Mantovani incontriamo il paese di Fiesso Umbertiano e la sua villa Morosini Vendramin Calergi.

La villa, costruita nel 1700, per volontà di Francesco Morosini doveva essere, come la maggior parte della Ville Venete, un luogo di relax per il nobile veneziano, oltre ad un punto di controllo del territorio all’interno del quale vi erano le proprietà dei nobili veneziani. La villa è opera dell’architetto Andrea Tirali, molto attivo nelle zone del Polesine e della Bassa Padovana (dove morì a Monselice nel 1737). La struttura è caratterizzata dall’omaggio al Longhena per via delle caratteristiche tre aperture del salone nobile che corrispondono alle finestre e alla porta d’ingresso. Molto particolare è la mancanza di un “pronao” sostituito da due rampe di scale che conducono direttamente alla porta d’ingresso. Sulla sommità della villa vi è una torre-abbaino.
La struttura attuale della villa non è purtroppo completa, in quanto mancano sia gli edifici adibiti a magazzino sia quelli adibiti ad abitazioni per i lavoratori agricoli del periodo. Infine manca completamente il giardino che circondava la villa all’interno di un muro di cinta, perso anch’esso durante i secoli.
All’interno della villa permangono poche testimonianze riguardanti gli antichi affreschi che la decoravano a causa delle traversie subite dall’edificio.
La villa subì, nel corso degli anni, numerosi restauri, il primo al momento delle nozze della nobildonna Bianca Morosini che sposò Francesco Vendramin Calergi (da cui scaturì il nome attuale della villa). Dopo anni in cui la villa andò in disuso e venne utilizzata come magazzini, solo nel 1962 subì il restauro attuale e il Comune di Fiesso Umbertiano la elesse a residenza municipale.
Attualmente la villa è visitabile durante gli orari di apertura al pubblico degli uffici comunali.
Per gli ospiti del Valgrande che volessero visitare la struttura saremo lieti di indicare gli orari migliori e di informarci e fissare eventuali guide turistiche all’interno.

Villa Morosini Vendramin Calergi non è l’unica villa presente in Polesine!

Se vuoi conoscere le più importanti ville del nostro territorio scarica gratuitamente, ed in pochi clic, la nostra guida sull’ Arte in Polesine! Clicca sull’immagine per scaricare la guida!

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Le Antiche Distillerie Mantovani e il Museo d’Impresa

Proseguendo la nostra passeggiata in bicicletta da Fiesso Umbertiano, grazie alla presenza della ciclabile FIssero – Tartaro – Canal Bianco, ci dirigiamo verso il paese di Pincara. Qui, dopo un breve giro per le strade del centro, ci dirigiamo alle Antiche Distillerie Mantovani.

Delle Distillerie e del loro Shop abbiamo parlato nella Via degli acquisti.

Oggi vogliamo portarvi a visitare il Museo d’Impresa che è contenuto all’interno.
Il Museo, nato nel 2004, si pone lo scopo di far conoscere la storia e le lavorazioni artigianali alla base dei prodotti dell’azienda. 
Il museo non ha solo lo scopo di presentare l’azienda e le sue caratteristiche, ma anche di insegnare sia ai bambini che agli adulti la storia delle lavorazioni di alcolici, le materie prime utilizzate e si introduce anche la persona al bere consapevole e responsabile.
Oltre alla parte di museo il giro comprende la visita al laboratorio degli odori e delle materie prime e alla cantina dove sono conservate tutte le botti di barrique contenenti i liquori in fermentazione.

Consigliamo di fare particolare attenzione alla vetrina delle bottiglie prodotte negli anni dalle Antiche Distillerie Mantovani, vero e proprio viaggio nella storia d’Italia e alla vetrina dove sono conservate tutte le ricette scritte a mano dalle varie generazioni di distillatori della famiglia Mantovani.

Il Museo è aperto tutti i giorni ed è visitabile su prenotazione. Per gli ospiti del Valgrande interessati a visitare il Museo d’Impresa delle Antiche Distillerie Valgrande ci occuperemo direttamente di fissare l’appuntamento della visita e l’eventuale guida all’interno.

San Genesio e l’Oratorio della Beata Vergine Maria

Dopo aver assaggiato qualche prodotto delle Antiche Distillerie Mantovani riprendiamo il nostro cammino tornando verso Valgrande. Percorrendo alcune strade bianche di campagna ci imbattiamo nella località di San Genesio, nel comune di Stienta, che conserva ancora l’antico Oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria.
La struttura sorta nella seconda metà del 1500 ad opera dei frati benedettini di Pomposa divenne, fino al 1700, luogo di pellegrinaggio per molti devoti del ferrarese. Della struttura attualmente rimane solo la chiesa affiancata da alcune strutture rurali, ma di epoche successive, mentre del convento che lì doveva sorgere non è rimasto nulla.
A fianco della chiesa è sorto un monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre voluto dai gruppi degli Alpini presenti nella provincia di Rovigo.
 Ogni anno tutti questi gruppi di ex-Alpini si ritrovano presso la chiesa di San Genesio per festeggiare e ricordare i caduti delle guerre.

Qui sotto il video completo dedicato a La via delle distillerie di In bici con Alberto, buona visione!

Per continuare a seguire le nostre passeggiate in bici in Polesine basta un clic!

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Ti è piaciuto questo itinerario?

Se ti è piaciuto l’itinerario e vuoi vedere tutte le altre passeggiate in bici fatte in Polesine con Alberto finora puoi trovare tutti gli itinerari qui sotto:

1° itinerario: Da Valgrande a Villa Nani Mocenigo
2° itinerario: La via dei gorghi
3° itinerario: La via degli acquisti
4° itinerario: Un giretto sul Po

La via delle distillerie – In bici con Alberto
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Le domeniche di Agricycle: tappa al Valgrande!

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Ultima tappa de “Le domeniche di Agricycle” proprio qui al Valgrande! Vi aspetta una domenica diversa alla scoperta della natura e del territorio dell’Alto Polesine! Siete curiosi di sapere che vi attende?

A distanza di un anno riproponiamo, assieme agli amici di Agricycle, l’appuntamento con “Le domeniche di Agricycle” per scoprire o ri-scoprire il territorio che ospita gli agriturismi aderenti alla proposta Agricycle di Agriturist Veneto.
Appuntamento quindi domenica 28 maggio alle ore 17.00 presso l’Azienda Agrituristica Valgrande a Runzi di Bagnolo Po (Ro)!

Che cos’è Agricycle? Leggilo nel nostro articolo dedicato!

Anche quest’anno abbiamo voluto partecipare a questa iniziativa e metterci a disposizione di tutti gli amanti della bici per far scoprire loro gli agriturismi e i percorsi che da qui si possono intraprendere nel territorio, selezionando ovviamente la tipologia che piace di più tra i numerosi percorsi che possiamo proporre.

Quest’anno abbiamo deciso di proporvi un percorso prettamente naturalistico, curiosi di sapere quale?

Ebbene sì, il percorso che vi faremo vedere è uno dei percorsi che abbiamo già intrapreso con Alberto durante i suoi appuntamenti settimanali di “In bici con Alberto” ed è uno dei percorsi più particolari e suggestivi del nostro territorio…

Non dirmi che ti sei perso gli episodi di “In bici con Alberto”? Allora recupera cliccando qui!

Hai capito quale itinerario in bici ci proporrà Alberto? Alberto ci condurrà alla scoperta della Via dei Gorghi a Trecenta! Avete già visto il video? Se non l’avete ancora fatto ve lo riproponiamo!

 

Quando?

L’appuntamento è domenica 28 maggio dalle ore 17.00 presso l’Agriturismo Valgrande!
L’iscrizione alla biciclettata è di € 10 a persona, comprensiva di noleggio bicicletta (fino ad esaurimento disponibilità, consigliamo vivamente la prenotazione all’evento!) e di spuntino!

Spuntino con il…pinzin!

 

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Al ritorno saremo ospiti della Festa del Pinzin di Runzi che ci permetterà di degustare i famosi “pinzini” che dal 1 fino al 4 giugno saranno protagonisti della locale sagra!
Assieme ai gustosissimi pinzini potrete assaggiare anche i salumi che realizziamo qui al Valgrande! Una gustosa conclusione ad una giornata in bicicletta!

Come partecipare?

Per partecipare alla giornata in bicicletta basta solo prenotare chiamando i numeri di telefono 0425 704086, Monica 329 0975378 o Alberto 329 0975401 oppure inviando un’email a info@agrivalgrande.it specificando anche se si vuole usufruire delle biciclette presenti presso la nostra struttura (numero di biciclette limitato).
La quota di partecipazione sarà da versare il giorno stesso dell’evento.

Allora siete pronti ad andare in bici con Alberto? Questa volta i protagonisti dell’itinerario siete voi!

Le domeniche di Agricycle: tappa al Valgrande!
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Un giretto sul Po – In bici con Alberto

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Il nostro quarto itinerario di In bici con Alberto è dedicato al grande fiume che lambisce il nostro bel Polesine, il Po! Pronti con le bici? Allora andiamo a fare “Un giretto sul Po”!

Questo nostro nuovo percorso ci condurrà dall’agriturismo Valgrande a scoprire alcuni luoghi molto particolari e ricchi di storia. Passeremo infatti dal centro di Gaiba, un piccolo paese che sorge sulle rive del Po e che ospita il neonato Musef, il Museo della Scienza e della fantascienza con una ricca collezione di oggetti legati alla scienza astronomica e libri, oggetti, fumetti e disegni della fantascienza. Proseguiremo poi sulle rive del Po incontrando un piccolo oratorio che sorge all’interno di una golena per concludere il nostro percorso a Occhiobello, nel parco che sorge nel punto in cui, il 14 novembre 1951, il grande fiume di solito placido e sornione, ruppe gli argini causando il grande dramma dell’alluvione.

Gaiba, la villa Fiaschi e il Musef

A pochi km di bicicletta dal Valgrande, percorrendo il nostro itinerario su strade asfaltate ma che corrono all’interno della campagna polesana, sorge il piccolo paese di Gaiba, luogo che fin dall’antichità è stato abitato dall’uomo e che vi ha lasciato testimonianze delle varie epoche. Qui infatti si trovano gli scavi archeologici di Chiunsano, famosi perché qui vi furono ritrovati i resti e il corredo funebre di una donna ostrogota nota come “La Dama di Chiunsano” e che attualmente sono ospitati presso il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo.
All’interno del centro abitato incontriamo la Villa Fiaschi.
La villa, voluta dalla famiglia Fiaschi originaria del ferrarese, sorge su una villa pre-esistente del 1500, demolita e ricostruita secondo le volontà e i gusti dei nuovi proprietari all’inizio del 1600. Accanto alla villa padronale sorge l’oratorio di Sant’Anna costruito nel 1790 e che ospita una preziosa pala d’altare della Santa bambina. Attualmente l’oratorio è chiuso in quanto la struttura risulta pericolante e necessita di un restauro complessivo.

Il Museo della scienza e della fantascienza è nato lo scorso 2015, al termine del restauro dell’attuale sede che ospita anche la biblioteca comunale. La collezione dedicata alla scienza e alla fantascienza attualmente ospitata all’interno delle sale è stata donata da Giovanni Mongini, un famoso collezionista originario di Ferrara.
Tra le altre cose che è possibile vedere all’interno del Museo, di particolare pregio sono:

• la sotto-tuta spaziale di un astronauta sovietico
• la tuta indossata da Sean Connery nel film “Atmosfera zero”

• i disegni originali di E.T. di Carlo Rambaldi

• l’Atlas Celeste, opera del 1600
• la collezione di vari fumetti a tema fantascienza, alcuni consultabili

Il Museo è visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdi dalle 16.00 alle 18.00 e il sabato dalle 10.00 alle 12.00.
Per gli ospiti del Valgrande sarà possibile ottenere delle aperture speciali!

Vuoi scoprire anche altri luoghi d’arte in Polesine e pianificare al meglio il tuo viaggio nel nostro territorio? Scarica gratuitamente la nostra guida con un click sull’immagine!

 

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L’oratorio di San Carlo

Dopo aver visitato Gaiba e il suo museo, riprendiamo la nostra bicicletta e affrontiamo gli argini del fiume Po. Qualche km fuori Gaiba, prima di arrivare al paese di Stienta famoso per la sua “Pinza alla munara” pietanza che Monica prepara per i nostri ospiti, sorge l’oratorio di San Carlo in località Bonello all’interno di una golena e circondato dai campi coltivati e dal verde della natura.
In realtà la golena in origine, e fino a buona parte del 1800 era un’isola all’interno del fiume, che grazie alle opere di bonifica venne legata alla terraferma creando l’attuale conformazione del territorio. L’oratorio, richiesto a gran voce dalla piccola comunità isolana, venne costruito attorno al 1650 su un terreno donato da un possidente locale al vescovo di Ferrara che diede avvio alla costruzione di questo piccolo oratorio con annessa la casa del curato e, successivamente, fu ricavato lo spazio per un piccolo cimitero per la piccola comunità rurale. Attualmente il piccolo oratorio è sconsacrato ed è purtroppo stato vittima di un incendio che non ne ha intaccato la bellezza, subito dopo un restauro avvenuto qualche anno fa.

Occhiobello e il Malcantone

Continuando la nostra passeggiata in bicicletta dedicata alla scoperta del territorio vicino al Po arriviamo ad Occhiobello, precisamente in località Malcantone.
Oggi questa località si trova all’interno di un parco pubblico gestito dal Comune di Occhiobello e adibito a luogo di pic nic e di attività sportiva e ricreativa in questa golena.
 Purtroppo il Malcantone è una località legata alla triste rotta del Po avvenuta il 14 novembre 1951 che diede avvio alla disastrosa alluvione del Polesine. Dopo alcuni giorni di piogge forti che interessarono tutto il bacino idrgorafico del Po (quindi da monte alla foce) e dei suoi affluenti, l’ondata di piena arrivò con grande forza nelle zone di Occhiobello. Al tempo stesso il mare, ingrossato per via del maltempo, non riusciva più a ricevere l’acqua del grande fiume, costruendo così con la sua acqua, un “tappo” naturale alle acque del fiume. 
Il punto più debole dell’arginatura era proprio in località Malcantone, dove la forza delle acque si infranse e ridusse, in pochi minuti, in frantumi l’arginatura e l’acqua si riversò nei paesi e nelle campagne circostanti.
Più di 15 giorni passarono prima di riuscire a ripristinare i vari punti in cui il grande fiume aveva rotto e molto di più ci volle al nostro territorio e alle popolazioni per tornare alla normalità.
In tutto questo però è da sottolineare e ricordare la grande solidarietà ricevuta dal Polesine da tutta Italia, ma anche dalle popolazioni europee e mondiali che, appena venute fuori dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, seppero con estrema generosità e partecipazione aiutare i nostri concittadini vittime di questa devastante tragedia.
A ricordo del tragico evento, nel 2001 a distanza di 50 anni dalla tragedia, fu posto un monumento e una targa da parte delle istituzioni.
Oggi, dopo i numerosi lavori idraulici effettuati e alla manutenzione costante degli argini, il grande fiume continua a scorrere pacifico nel suo letto, donandoci la sua acqua per la coltivazione delle nostre campagne, splendide località e luoghi da visitare e ammirare, assieme agli animali che lo abitano.

Prendi la bici e visita il Grande Fiume con noi! Ecco il video di “Un giretto sul Po”!

Curiosi di sapere dove Alberto ci condurrà nel suo prossimo giro in bici?

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Appena conosciuto Alberto e i suoi itinerari in bici? Nessun problema!

Qui sotto sono riportati tutti gli itinerari finora pubblicati! Che aspetti, prendi la bici e seguici!

1° itinerario: Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo
2° itinerario: La via dei Gorghi
3° itinerario: La via degli acquisti

Un giretto sul Po – In bici con Alberto
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La via degli acquisti – In bici con Alberto

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Oggi vogliamo riposarci e dedicare una giornata a noi stessi! E per questo, inforcando la bicicletta vi conduciamo a fare shopping attraverso la “via degli acquisti” in Polesine! Ecco il nuovo itinerario di “In bici con Alberto”!

Non c’è niente di meglio che, se si è stanchi, inforcare una bici, immergersi nella tranquillità della campagna polesana e dedicare un po’ di tempo a sé stessi e alla cura della propria persona anche facendo degli acquisti!

La via degli acquisti che vi proponiamo non è una semplice via dedicata allo “shopping di massa”, ma una selezione di grandi marche e di piccoli artigiani di qualità presenti nella nostra provincia!
Due i luoghi che incontreremo oggi, uno è il nuovissimo Delta Po Outlet ad Occhiobello (Ro), l’altro luogo è invece un piccolo produttore locale di liquori, le Antiche Distillerie Mantovani a Pincara (Ro).

Delta Po Outlet

Abbiamo preso la nostra bicicletta e, imboccando dall’agriturismo Valgrande vie asfaltate ma poco trafficate, ci dirigiamo ad Occhiobello. Possiamo scegliere varie strade o nell’entroterra oppure, quella più suggestiva lungo l’argine del Po. Ma di quest’ultima vi parleremo un’altra volta!

Passati per i paesi di Gaiba e Stienta incontriamo Occhiobello. Dal centro ci dirigiamo verso il nuovo Outlet collocato vicino al casello dell’autostrada A13 Bologna – Padova. La presenza di piste ciclabili sicure, nell’ultimo tratto, ci ha permesso di arrivare in tutta sicurezza a questo nuovo centro commerciale. 
Il Delta Po Outlet si caratterizza per i numerosi negozi, con la presenza di grandi marchi che nei prossimi mesi arricchiranno l’offerta, infatti l’outlet è stato aperto lo scorso 12 aprile.
All’interno sorgono negozi per tutti i gusti, dall’abbigliamento ai giocattoli, dagli articoli per la casa ai negozi di scarpe!

Interessato a scoprire luoghi di arte o punti di interesse in questo percorso?

Scarica la nostra guida gratuita dedicata all’Arte in Polesine! Clicca sull’immagine e ottienila gratis!

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Antiche Distillerie Mantovani

Dopo aver lasciato l’Outlet Delta Po con i nostri acquisti, ci dirigiamo, sempre attraverso strade poco trafficate ma asfaltate, verso Pincara e le sue famose Antiche Distillerie Mantovani.
Passeggiando verso la nostra meta incontriamo il paese di Fiesso Umbertiano, di cui vi parleremo prossimamente e i suoi luoghi di interesse storico – artistico.
Alle Distillerie incontriamo Paolo, uno dei titolari e delle menti di questa realtà artigianale, che ci accoglie e ci illustra l’attività e la produzione dei famosi liquori. Le Distillerie Mantovani sono nate nel 1824 e a tutt’oggi producono liquori di alta qualità.
Lo shop che trovate all’interno vi colpirà per i profumi e i colori che lo caratterizzano, una gioia per naso ed occhi!
L’ospitalità dei proprietari vi metterà a vostro agio e vi permetterà di assaggiare i vari liquori di loro produzione, una delizia anche per il gusto!

Dopo questa “full immersion” in profumi, colori e gusti riprendiamo la nostra bicicletta e torniamo al Valgrande pronti ad un nuovo itinerario in bici con la guida di Alberto!

Se te lo fossi perso, ecco il video dedicato alla “Via degli acquisti”:

Siete curiosi di scoprire dove vi condurrà Alberto nel prossimo itinerario?

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Gli altri itinerari pubblicati!

Ti sei perso gli ultimi itinerari? Nessun problema! Clicca sui titoli e buona visione!

1° Itinerario: Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo

2° Itinerario: La via dei Gorghi

La via degli acquisti – In bici con Alberto
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La via dei Gorghi – In bici con Alberto

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A Trecenta, in provincia di Rovigo, a pochi km dall’agriturismo Valgrande si trovano delle risorgive naturali chiamati “Gorghi” e con il nostro secondo itinerario di “In bici con ALberto” siamo andati a vederli!

Seconda puntata di “In bici con Alberto” e i protagonisti di oggi sono i famosi “Gorghi” di Trecenta! Ma non ci sono solo i “gorghi” da vedere a Trecenta, ma molto altro! Un itinerario immerso tra natura e arte, tutto da scoprire e da “pedalare”!

Vuoi scoprire tutti i luoghi dell’Arte in Polesine? Scarica la nostra guida gratuita cliccando sull’immagine qui sotto!

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Palazzo Pepoli

Partendo dall’Agriturismo Valgrande ci dirigiamo, seguendo strade di campagna poco trafficate dalle macchine, arriviamo a Trecenta, un piccolo paese immerso nel Polesine!
Come primo punto di interesse che incrociamo dirigendoci verso i Gorghi di Trecenta è Palazzo Pepoli. Questo palazzo, originariamente fatto erigere nel XVI sec. dalla Famiglia nobile Dei Contrari, è un’architettura molto particolare per il nostro territorio. Infatti lo stile non è quello comune alla Ville Venete sorte in quei secoli, ma ricalca lo stile delle “delizie” estensi che stavano sorgendo, ad opera della famiglia degli Este, signori di Ferrara, in quegli anni, come naturale “contrapposizione” alle ville nobiliari dei patrizi veneziani. Il palazzo, successivamente passò alla famiglia Pepoli, da qui il nome, famiglia nobile originaria di Bologna e legata al ducato di Ferrara.
Purtroppo, a causa del terremoto del 2012, il palazzo non è più agibile ed è in fase di studio la sua ristrutturazione e consolidamento. Speriamo che nei prossimi mesi si avvii il cantiere.
Intanto possiamo goderci l’esterno, di pregio anch’esso, e la struttura veramente imponente.

I Gorghi di Trecenta

Riprendiamo la nostra pedalata e ci troviamo di fronte i Gorghi, motivo principale della nostra passeggiata in bici!I Gorghi sono cavità del terreno che, grazie alla presenza di risorgive di acqua del fiume Po, nel corso degli anni si sono riempite e hanno permesso la nascita di un delicato ecosistema floro-faunistico. I Gorghi di Trecenta sono 7, tutti di proprietà privata, ma vincolati come zona di interesse e protette da una legge regionale. Il più grande dei 7 gorghi è quello chiamato “della Sposa”.

Il Gorgo della sposa

Il principale dei gorghi di Trecenta, il Gorgo della Sposa si divide in due bacini (settentrionale e meridionale) nei quali la profondità registrata arriva fino a 12 metri!
Il nome deriva da una leggenda, diffusasi nel territorio, riguardante una storia d’amore struggente e purtroppo finita in tragedia.
Una giovane donna, innamorata di un giovane bello ma povero, si sarebbe gettata dentro al gorgo, assieme alla carrozza che la stava conducendo al matrimonio impostole dalla famiglia con un ricco signorotto locale, prepotente e crudele.
Si narra che nelle notti più buie e fredde chi vive o si trova nelle vicinanze del gorgo si odano ancora i pianti e i sospiri di questa giovane sposa per l’amore perduto. E si sentano anche i rumori di cavalli al galoppo e di una carrozza lanciata a folle velocità sulle strette e sterrate strade di campagna che circondano il luogo.

Castello di Sariano

Abbandoniamo questo luogo triste per la storia che lo circonda, ma stupendo da un punto di vista naturalistico e faunistico e con la nostra bicicletta, sotto il sole che ci scalda, ci avviamo all’ultimo luogo di interesse, molto particolare e suggestivo: il Castello di Sariano!
Il Castello, così chiamato per la presenza di un’alta torre centrale inserita nel corpo principale della struttura, sorge nell’omonima frazione di Sariano a pochi km dal centro di Trecenta e vicina ai gorghi che abbiamo appena visto.
Nato anche questo edificio nel XVI sec. per volontà della famiglia Dei Contrari e poi ereditato dalla famiglia Pepoli, è una struttura unica nel Polesine. Il complesso architettonico vede, oltre al corpo centrale con la torre, un insieme di strutture adibite a magazzini e abitazione della servitù di campagna dell’epoca.
Attualmente la struttura è adibita a luogo di ritrovo dell’associazione cacciatori locale.

Ecco il video del secondo itinerario di “In bici con Alberto – La via dei gorghi”! Buona visione!

Curioso di scoprire nuovi itinerari da percorrere in bici nel Polesine?

Allora continua a seguirci qui nel nostro sito e anche nella pagina Facebook e nel canale Youtube dell’Agriturismo Valgrande, ti basta cliccare sull’immagine! Ci vediamo settimana prossima!

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Gli altri itinerari pubblicati!

Il primo itinerario (descrizione e video): Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo – In bici con Alberto 

La via dei Gorghi – In bici con Alberto
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Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo – In bici con Alberto

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Avete visto il nostro primo video dedicato al Polesine e ai suoi itinerari nascosti? Il nostro primo itinerario è stato dedicato al percorso in bici dal Valgrande alla villa Nani Mocenigo di Canda e oggi ve lo descriviamo!

Vuoi saperne di più sull’arte in Polesine? Scarica gratuitamente la nostra guida cliccando sull’immagine qui sotto!

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Il primo percorso che abbiamo intrapreso ci ha portato a viaggiare in alcune strade minori del nostro Polesine, visitando il territorio attorno al Valgrande dirigendoci a Villa Nani Mocenigo a Canda (Ro). Dopo la partenza dal Valgrande abbiamo incontrato un primo luogo di interesse storico per il nostro territorio, la Tenuta Spalletti.

Tenuta Spalletti

Tenuta Spalletti a Trecenta (Ro) è un grande complesso rurale dalle caratteristiche tipiche del paesaggio rurale polesano. Si tratta di un’enorme tenuta agricola sorta alla fine dell’800 nell’omonima località. Al centro della grande campagna proprietà della famiglia Spalletti è caratterizzata da alcune strutture dedicate alla rimessa dei mezzi agricoli, degli animali e dei prodotti agricoli coltivati nelle campagne.
Oltre ai magazzini, a contorno della grande aia centrale, vi sono i corpi abitativi che sono arrivati ad ospitare, negli anni, più di 50 persone, tutti braccianti agricoli con le proprie famiglie che coltivavano le campagne attorno. Insieme all’edificio abitativo sorgeva una scuola, dedicata ai bambini presenti all’interno della corte e una piccola chiesa.

Oratorio Beata Vergine di Loreto

Continuando la nostra passeggiata in bici ci ritroviamo in località Berguerina, alle porte di Trecenta, dove sorge un piccolo oratorio, dalle caratteristiche architettoniche tipiche degli anni ‘30 del secolo scorso. L’oratorio, dedicato alla Beata Vergine di Loreto, fu costruito come ex-voto alla Madonna di Loreto dagli abitanti della zona. E’ visitabile durante la festa patronale.

Parco Vallalta

Percorrendo la ciclovia dedicata a Luigi Masetti, il pioniere del cicloturismo, ci si ritrova nel polmone verde del comune di Bagnolo di Po (Ro).
Una figura affascinante quella del Masetti, che negli anni a cavallo tra l’800 e il ‘900 fece sognare gli italiani durante le sue spedizioni, regolarmente pubblicate dal Corriere della Sera, in bicicletta. Il suo viaggio più conosciuto fu nel 1893, quando, partendo da Milano, affrontò ben 7.000 km in bicicletta, attraversando Italia, Svizzera, Germania, Francia ed Inghilterra, prima di imbarcarsi per gli Stati Uniti dove sbarcò e proseguì il suo viaggio fino a Chicago, città che in quell’anno ospitava la Grande Esposizione Universale. Arrivato in città venne ricevuto dall’allora Presidente degli Stati Uniti. DI lui, una volta tornato in Italia e nonostante altri viaggi famosi, si persero le tracce agli inizi del 1900. Probabilmente morì a Milano nel 1940.
Il Parco Vallalta è stato pensato per offrire un punto di ristoro e di riposo per tutti gli amanti delle due ruote che attraversano il Polesine.

Villa Nani Mocenigo

Ripresa la nostra bicicletta e pochi km dopo troviamo finalmente la nostra meta principale, Villa Nani Mocenigo a Canda (Ro).
La villa deve il suo nome ai committenti e proprietari, ovvero la famiglia Nani, potente famiglia del patriziato veneziano, a cui, negli anni, si affiancarono i Mocenigo. La villa, costruita a partire dal 1580 su progetto di Vincenzo Scamozzi allievo del Palladio, venne completata nel 1584. Furono fatti ulteriori ampliamenti, edificando altri corpi come la cappella gentilizia, la cinta muraria, oltre alle stalle, alle rimesse e agli alloggi per la servitù. Il parco che la circonda è in stile inglese, arricchito da numerose statue a tema mitologico.

Castelguglielmo e Villa Pelà – Falzoni

Proseguendo da Canda attraverso la ciclabile di recente costruzione, si incontra il paese di Castelguglielmo, una piccola realtà nata a ridosso del Canal Bianco. Il paese è arricchito da numerose costruzioni importanti, tutte databili attorno alla seconda metà del 1800, come la Chiesa parrocchiale, il Comune e la Villa Pelà – Falzoni.

Qui sotto il video del primo itinerario dedicato a Valgrande – Villa Nani Mocenigo:


Si conclude qui il nostro primo itinerario in bici alla scoperta del territorio attorno al Valgrande!

Vi abbiamo messo curiosità?

Allora continuate a seguirci anche nelle prossime puntate, ogni mercoledì sulla nostra pagina Facebook o sul nostro canale Youtube! Seguici sulle nostre pagine cliccando sulle immagini qui sotto!

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Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo – In bici con Alberto
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In bici con Alberto, itinerari nascosti del Polesine

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Inizia domani, dopo averlo l’annuncio di mercoledì scorso, l’avventura di “In bici con Alberto” una serie di video dedicati agli itinerari nascosti del Polesine da effettuare in bici partendo dall’Agriturismo Valgrande!

Sei percorsi nascosti, sei video, 176,5 km di strade da fare in bicicletta, un’infinità di luoghi di interesse artistico, paesaggistico, enogastronomico, storico e un solo paesaggio spettacolare: il Polesine.
Questi i numeri di “In bici con Alberto” che ci accompagnerà nei prossimi mesi per convincervi, se siete amanti della bicicletta, del turismo lento, della tranquillità e della natura a scegliere il Polesine come territorio per le vostre vacanze!

Abbiamo detto 6 video itinerari, ma abbiamo deciso di aggiungerne un 7, un video “bonus” che arriverà al termine dei nostro piccolo viaggio in Polesine! Siete curiosi di sapere cosa vi faremo vedere?

Non preoccupatevi, se ci seguirete o nella nostra pagina Facebook, oppure nel nostro canale Youtube sarete sempre aggiornati!

Non solo video!

Non ci accontentiamo di realizzare solo i video dei nostri itinerari nascosti in Polesine, ma aggiungeremo, per ogni tappa, al martedì un piccolo post dedicato nel nostro sito per poi raccogliere tutto in una guida agli itinerari ciclo-turistici in Polesine che sarà disponibile gratuitamente qui nel nostro sito internet!

Prima di partire munirsi di una guida non è mai sbagliato!

Ma intanto per prepararvi al nostro viaggio e per darvi un assaggio del Polesine e del territorio che lo circonda abbiamo realizzato una piccola guida dedicata all’ “Arte in Polesine” che è possibile scaricare gratuitamente dal nostro sito!
Basterà una vostra email e seguire il processo di iscrizione per scaricare la vostra guida dedicata all’ “Arte in Polesine”!

Pronti a scaricarla? Allora cliccate sul banner qui sotto e buona lettura!
CI vediamo domani nella nostra pagina Facebook con il primo video itinerario “In bici con Alberto” dedicato a… no, scopritelo domani! Intanto vi lasciamo al nostro spot! 😉

Scarica la guida “Arte in Polesine” cliccando sul banner qui sotto!

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In bici con Alberto, itinerari nascosti del Polesine
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