A Valgrande, il prossimo 11 settembre dalle 19.30, arriva l’”Ambasciator Italico” protagonista della serata di degustazione sigari in collaborazione con Club Italico e L’Edicola di Giò.
Quest’anno, la tradizionale serata di degustazione del sigaro che ormai da alcuni anni si ripete a Valgrande, ospita un nuovo sigaro, prodotto anch’esso in Veneto dal Moderno Opificio del Sigaro Italiano con sede a Oderzo (TV).
Il protagonista della serata sarà il sigaro “Ambasciator Italico”, un sigaro realizzato con il tabacco Kentucky coltivato in Italia e arricchito con tabacco importato direttamente dagli Stati Uniti, nello specifico da Tennessee e Kentucky.
Durante la serata scopriremo, grazie all’intervento di un esperto, le varie tipologie di Ambasciator Italico proposte e abbinate al menù della serata che Monica ha elaborato per l’occasione.
Il menù della serata con il sigaro Ambasciator Italico
Antipasto
Porchetta con focaccia
Primo
Riso del Delta IGP con moscato giallo e grana padano
Secondo
Stinco di maiale con patate e zucca
Dolce
Tenerina
Prenotazione
La partecipazione alla serata avviene tramite prenotazione a info@agrivalgrande.it oppure ai numeri di telefono 0425 704086 o cellulare +39 329 0975401 (Alberto).
Il menù, comprensivo di cena e degustazione dei sigari, è di € 25,00 a persona.
La serata è realizzata in collaborazione con Club Italico e L’Edicola di Giò (℅ Centro Commerciale IL FARO di Giacciano con Baruchella, RO).
A cena con l’Ambasciator Italico – 11 settembre 2020
Soggiorno tranquillo e sicuro, ecco le parole chiave del protocollo che Valgrande ha preparato per affrontare il prossimo periodo estivo in tutta sicurezza!
Qui nell’azienda agrituristica Valgrande abbiamo adottato un protocollo dedicato all’accoglienza e al soggiorno tranquillo e sicuro. Si tratta di semplici regole e misure per garantire ai nostri ospiti e al nostro staff una convivenza sicura, senza togliere lo spazio al divertimento e al relax!
ACCOGLIENZA
– Possiamo adottare sistemi di registrazione a distanza per evitare assembramenti al check-in
– Mettiamo a disposizione degli ospiti che ne fanno richiesta mascherine
– Gli oggetti forniti agli ospiti (biciclette) vengono sanificati prima di ogni utilizzo
– Gli addetti alle pulizie sono dotati dei dispositivi di protezione individuale (guanti monouso, mascherina, cuffia e calzature idonee a essere sanificate) secondo necessità
– Il gestore e gli addetti sono adeguatamente informati e formati rispetto al comportamento da tenere e alle misure da mettere in atto nel caso in cui una persona presente all’interno dell’agriturismo presenti febbre e sintomi di infezione respiratoria
ALLOGGI E AREE COMUNI
– Il rispetto della distanza interpersonale e delle altre misure e disposizioni impartite dalle autorità è facilitato da cartelli informativi e/o delimitazione degli spazi
– Mettiamo a disposizione degli ospiti una o più postazioni con gel disinfettante per le mani
– Nelle aree comuni, i pavimenti, il mobilio e tutti gli elementi che vengono a contatto ripetuto con gli ospiti (maniglie, pulsantiere…) vengono puliti e sanificati almeno due volte al giorno
– Gli alloggi, con le relative chiavi, vengono sanificati, oltre che puliti, prima di accogliere un nuovo ospite
– Trascorrono almeno 24 ore tra la fine del soggiorno degli ospiti di uno specifico alloggio e l’ingresso degli ospiti successivi
ALIMENTI E BEVANDE
– I tavoli sono posizionati in modo che gli ospiti siano distanti tra di loro almeno un metro, salvo che per i nuclei familiari o per le persone che condividono lo stesso alloggio
– Le tovaglie o i coprimacchia sono sostituiti a ogni cambio di ospite
– Gli alimenti vengono somministrati con servizio al tavolo
– Tutti i piatti, posate e bicchieri vengono lavati e disinfettati in lavastoviglie, compresi quelli non utilizzati, se c’è la possibilità che siano stati toccati dagli ospiti o dal personale
Soggiorno tranquillo e sicuro, il protocollo di Valgrande!
1 maggio 2019, ecco la data del nuovo appuntamento con l’Agri-Nic al Valgrande: una giornata per festeggiare la primavera nei prati del nostro agriturismo!
Il Valgrande apre, anche quest’anno dopo la proposta tanto amata dell’anno scorso, il proprio parco a grandi e piccini per una giornata dedicata al relax e alla natura insieme a chi vuoi tu nello stile del pic-nic, ma in agriturismo: l’Agri-Nic! Il 1 maggio 2019 dedicati una giornata immerso nella natura e nel relax più completo: l’unica cosa che dovrai portarti via è una coperta su cui stenderti e rilassarti durante la giornata.
Le giornate degli Agri-Nic saranno arricchite dal pranzo al “sacco” realizzato da Monica con prodotti naturali e di qualità.Nel cesto che ti verrà offerto troverai le porzioni adeguate per adulto e per bambino così da non sprecare nulla!
L’Agri-Nic del 1 maggio 2019!
Il 1 maggio il nostro Agri-nic inizierà alle ore 11.00 quando Alberto ti accoglierà nel parco di Valgrande e Monica, alle 12, invece ti consegnerà il cesto con dentro il pranzo realizzato solo con prodotti di qualità e naturali. Durante il resto della mattinata potrete correre, passeggiare o rilassarvi nel nostro parco!
Alle 14.30 arriva il caffè per tutti. E per chi ne avesse bisogno, consigliamo un bel pisolino sull’erba!
Alle 15.00 Monica e Alberto coinvolgeranno te e la tua famiglia con alcune attività per tutti!
Alle 18.00 conclusione delle nostre attività insieme e tempo libero per rilassarsi e godersi gli ultimi caldi raggi del sole.
Alle 19.30 ci salutiamo e ci rivediamo!
La sosta a Valgrande può continuare oltre la fine delle attività godendo di un prato dove fermarsi per leggere, sonnecchiare, guardare il cielo attraverso le fronde delle rubinie. Si potrà passeggiare o giocare allenando gambe e fantasia.
Prenotare l’Agri-Nic nel parco di Valgrande
Le attività che ti abbiamo presentato sono disponibili solo per coloro che decideranno di passare l’intera giornata immersi nella natura e nella tranquillità di Valgrande.
Ogni partecipante dovrà prenotare il proprio cesto ricco di prodotti realizzati in casa da Monica.
Vi saranno due tipologie di cesto, uno dedicato agli adulti e uno ai bambini con porzioni adeguate così da non avanzare nulla.
Il cesto per gli adulti
Il cesto per gli adulti sarà composto da 2 panini, spicchio frittata, dolce, frutta , acqua, 1 bicchiere vino.
Il costo del cesto per gli adulti è di € 12,00.
Il cesto per i bambini
Il cesto per i bambini sarà composto da 1 panino, focaccia al pomodoro, dolce, frutta, acqua
Il costo del cesto per i bambini è di € 8,00.
La prenotazione dei cesti è obbligatoria e vincolante all’accesso e alla partecipazione alla giornata. Per chi volesse è possibile prenotare anche il cestino vegetariano sia per adulti che per bambini.
Per prenotare il vostro cesto e le attività vi invitiamo a compilare il form qui sotto oppure contattarci ai seguenti indirizzi:
“A cena con il Nostrano del Brenta” la serata del Valgrande dedicata agli amanti delle tipicità culinarie locali e del sigaro “Nostrano del Brenta” vi aspetta venerdì 6 luglio 2018 dalle 20.00.
Immersi nella natura, seduti alle tavole poste sull’antico selciato dell’aia del Valgrande, guardando i colori del cielo serale estivo, assaporando cibi locali prelibati, degustando vini bianchi dei Colli Euganei, stringendo tra le dita il sigaro veneto per eccellenza, ascoltando brani tratti dal libro “L’anima della frontiera”di Matteo Righetto e le note dell’arpa di Paola Magosso: questa è la serata che abbiamo immaginato di dedicarci in quest’estate ancora agli inizi.
“A cena con il Nostrano del Brenta” è l’occasione per gustare il nostro tempo, secondo i ritmi lenti che solo l’agriturismo e la campagna possono garantire.
Il Nostrano del Brenta, protagonista della serata
Il Nostrano del Brenta nasce dalla riscoperta della tabacchicoltura nelle aree del fiume Brenta e della zona di Bassano del Grappa. Dalla volontà del Consorzio Tabacchicoltori del Grappa di riportare la tradizione dei sigari in Veneto (terra natia dei primi sigari prodotti in Italia), nel 2012 nascono i primi sigari a marchio Nostrano del Brenta. Dal gradimento nel mercato nascono i vari tipi di sigaro, dal Doge (protagonista della serata dell’anno scorso) al Clandestino, al Sestiere.
Durante la serata avremo modo di conoscere tutti i segreti della produzione e della degustazione dei sigari.
Il menù della serata
Ad arricchire la nostra degustazione del Nostrano del Brenta ci sarà la cucina di Monica con i piatti tipici del nostro territorio e l’utilizzo di alimenti tipici dell’estate.
Ecco cosa troverete nei piatti:
Crostini con pomodoro fresco e basilico all’ olio dei Colli Euganei
Polpette di insalata IGP di Lusia
Torta rustica con zucchine e formaggio caprino
Ciambella salata con verdure al forno e timo
Insalata di farro e legumi
Riso del Delta IGP al grana padano DOP e moscato giallo IGT
Rosa di manzo al profumo di rosmarino
Fantasia dolce
Ad impreziosire ed esaltare i gusti dei nostri piatti vi saranno i vini bianchi della Cantina Maeli dei Colli Euganei, con i suoi pregiati vini e il famoso e apprezzatissimo Moscato Giallo.
La serata si completerà grazie alle letture di brani tratti dal libro “L’anima della frontiera” di Matteo Righetto e alle musiche dell’arpa di Paola Magosso.
Prenotazione
La partecipazione alla serata avviene tramite prenotazione a info@agrivalgrande.it oppure ai numeri di telefono 0425 704086 o cellulare +39 329 0975401 (Alberto).
Il menù, comprensivo di degustazione di sigari e vini, è di € 30,00 a persona.
La serata è realizzata in collaborazione con Consorzio Tabacchicoltori del Grappa, L’Edicola di Giò (℅ Centro Commerciale IL FARO di Giacciano con Baruchella, Ro), Maeli – Cantina dei Colli Euganei e gli “Amici del Nostrano del Brenta”.
L’Azienda Agrituristica Valgrande annuncia la propria partnership con il progetto MotoTravel: insieme per dare valore alla vacanza in moto!
Da oggi tutte le preoccupazioni per realizzare una vacanza in moto spariscono, grazie alla nuova partnership che è nata tra Azienda Agrituristica Valgrande e MotoTravel!
Ormai è quasi un anno che stiamo lavorando in piena sinergia e grande impegno con MotoTravel per riuscire a dare un nuovo servizio e nuove possibilità di vacanza per gli amici mototuristi.
Essere mototurista non è semplice ma è una passione che sempre più persone abbracciano e che anche noi, Alberto e Monica abbiamo curato prima di aprire il nostro agriturismo qui a Valgrande!
Fino ad oggi viaggiare con la moto, sebbene già molti lo facciano, è stato difficile (ne abbiamo avuto esperienze nel nostro girovagare in moto per tanti anni).
Questo perché molte strutture, hotel ed alberghi, non sono attrezzati per garantire un ricovero sicuro per le moto e poi perché difficilmente è possibile trovare delle guide appassionate di moto che possano condurre il mototurista a scoprire il territorio a cavallo delle proprie amate due ruote. Questi e molti altri problemi fanno desistere il mototurista dal progettare le proprie vacanze in moto, in tanti così rinunciano alla loro passione a due ruote durante la vacanza.
Dopo anni di esperienze personali e poi di esperimenti e di prove con i nostri ospiti sulle due ruote, abbiamo cercato di affinare sempre più i nostri servizi e finalmente, quando Damiano Cappato di MotoTravel ci è venuto a trovare abbiamo deciso di costruire insieme un’offerta completa per gli amici in moto.
Nascono così le nostre offerte dedicate alle vacanze in moto dove la moto sarà la protagonista, insieme a voi delle esperienze nel nostro bellissimo territorio!
Ora non vi sveliamo altro, ma potrete trovare varie offerte sul sito di MotoTravel e anche avere la possibilità di costruire il vostro viaggio in Polesine sulle due ruote!
Per maggiori informazioni e per prenotazioni per le tue vacanze in moto visita il sito: https://www.mototravel.it/it
Casco in testa e prudenza, vi aspettiamo con le vostre moto al Valgrande!
Vacanze in moto: nasce la partnership Valgrande e MotoTravel!
Il caldo comincia a farsi sentire abbondantemente, ma le vacanze sono ancora lontane. Si continua con il solito tran tran quotidiano: il traffico, la spesa da fare, i figli da seguire, la casa da pulire, le consegne di lavoro da rispettare – esami compresi -. E allora non vediamo l’ora di rilassarci, ma come? Qualche consiglio noi ve lo diamo!
Tutti abbiamo diritto ad una giornata di relax. Ne abbiamo bisogno, ma con i ritmi di vita sempre più veloci, in cui si deve dare in ogni momento sempre il massimo, ne abbiamo proprio diritto. Il signor Calindri nel Carosello ci forniva una soluzione, mentre si gustava il suo liquore seduto in un tavolino in mezzo al traffico romano, ma forse questo non basta più.
Purtroppo cercare di viaggiare nel futuro non si può: è inutile che cercate di convincervi che luglio in realtà sia agosto, che tutti si sbagliano e che alle vacanze manca poco meno di un mese. No, mi dispiace, non è così. L’unica soluzione è sviluppare una capacità di persuasione tale da ingannare pure voi stessi.
Ecco quindi cosa fare per immaginare una giornata di relax e diventare dei guru di autoipnosi:
Siete distesi a prendere il sole, come lucertole. Sentite la vostra pelle che comincia a friggere, ma resistete, perché sappiamo tutti che il sole rinforza le ossa e poi siamo onesti: ormai un minimo di tintarella è indispensabile, per non rischiare continuamente di essere scambiati per turisti finlandesi anche quando andate a prendere il caffè nel solito bar sotto casa.
Potete anche immaginarvi all’ombra di grandi alberi che, con i loro rami, vi riparano dalla luce del sole. Magari ci tenete alla vostra abbronzatura da antichi patrizi romani, per cui schivate il sole come Edward Cullen in Twilight. Inoltre, all’ombra, si può tranquillamente leggere un libro, senza rischiare di essere accecati dal riflesso della pagina bianca colpita dalla luce di mezzogiorno.
Siete immersi nella natura, perché facciamo finta che siate persone che rifuggono le spiagge affollate, in cui non c’è neanche spazio di distendersi tranquillamente senza finire seppelliti dalla sabbia che muovono i bambini che corrono andando a fare il bagno. Ripeschiamo quindi l’atmosfera di relax. Dicevamo: siete immersi nella natura e, dal tanto silenzio che c’è, riuscite pure a sentire il verso dei grilli e il cinguettio degli uccellini. Respirate a pieni polmoni aria pulita, aria fresca (dimenticando che l’estate è anche soprannominata la stagione della puzza di sudore).
All’aria la dieta, la conta delle calorie, “no carbs”, prodotti light, sugar-free, con -0,001% di grassi, che tanto con il caldo che fa siete perennemente in una sauna e bruciate tutto. Fa caldo, troppo caldo, e cosa c’è di più piacevole se non un piatto estivo di frutta fresca o una insalatona accompagnati da un bicchierone di centrifuga, frullato o thé freddo (a voi la scelta)?
Ecco la ciliegina sulla torta: una piscina con l’acqua bella fresca, che a guardarla l’unico pensiero è “vegetarci” dentro, con una trepidazione simile a quella dei bambini quando vedono il loro giocattolo preferito.
Ecco, se seguirete punto per punto questi passaggi, diventerete nel giro di pochi giorni dei maestri della disciplina del fantasticare compulsivo, più comunemente noto come “sogno ad occhi aperti”.
Ma come reagireste se vi dicessi che questo sogno ad occhi aperti può invece trasformarsi presto in realtà?
All’azienda agrituristica Valgrande potrete passare una giornata, o solo poche ore, all’insegna della pace e del benessere, in un’atmosfera intima e tranquilla. Una giornata in cui potrete non pensare a nulla, ma semplicemente leggere un libro, farvi cullare dal verso dei grilli e gustare i piatti freschi e le bibite refrigeranti offerte dalla casa.
“Be a doer, not a dreamer”!
Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattarci ai seguenti contatti:
Da Lendinara, imboccata la strada che costeggia il canale Adigetto, ci ritroviamo immersi nella campagna polesana. Il tratto di strada tutto pianeggiante e poco frequentato da macchine e mezzi pesanti è l’ideale per raggiungere Badia Polesine in tutto relax!
Ma vediamo insieme cosa vedere a Badia Polesine! La prima tappa da fare una volta entrati a Badia Polesine è visitare l’Abbazia della Vangadizza!
Abbazia della Vangadizza
La più antica abbazia del territorio polesano di cui ancora oggi rimangono gli edifici e parte della chiesa. Fu fondata, per volere dell’allora signore di Mantova Almerico e della sua sposa Franca nella metà X sec. L’ultima disposizione testamentaria dell’ormai vedova a favore della basilica di Santa Maria è del 954. Negli anni successivi si alterneranno numerose donazioni da parte di nobili italiani e già nel 961 si parla di un abate, mentre nel 993 si fa cenno alla presenza di un monastero di benedettini in costruzione. Al termine del 900 l’abbazia ottiene l’indipendenza feudale e attorno all’anno 1000 sale al rango di diocesi per volere dell’allora papa Silvestro II. Alla fine del 1100, grazie alla protezione dei monaci che risiedevano all’interno dell’abbazia e al carattere indipendente del territorio rispetto al potere feudale, molti contadini si trasferirono nelle zone di competenza dell’abbazia e diedero avvio a grandi campagne di bonifica facendo diventare l’abbazia un punto di riferimento nel territorio. L’importanza dell’abate della Vangadizza era riconosciuto dai vari poteri del periodo medioevale, come il papato e l’imperatore del Sacro Romano Impero.
Dal 1213 si assiste ad una svolta nella gestione dell’abbazia che passa all’ordine dei Camaldolesi, ordine più dedito alla contemplazione e all’accrescimento delle arti piuttosto che alla cura del territorio che ormai dipendeva di fatto dall’abbazia e dal suo volere. Ciò, se da un lato comportò all’ampliamento della biblioteca e allo sviluppo di attività culturali come il canto, dall’altra portò a dissidi interni al territorio per la mancanza di una guida sicura e forte.
Dal XV secolo, a causa di queste motivazioni, l’abbazia venne affidata a personale ecclesiale esterno, cioè ai vescovi del territorio limitrofo come il vescovo di Rovigo ed Adria o a quello di Brescia. L’abbazia venne definitivamente soppressa dalla Repubblica di Venezia nel 1789 che ne incamerò i beni a seguito della riforma voluta dai patrizi veneziani. Nel 1792 ulteriore passo che pose fine all’importanza dell’abbazia e della città di Badia Polesine fu la sopressione della diocesi e l’accorpamento con quella di Adria e Rovigo.
La demolizione dell’intero complesso fu iniziata il 25 aprile 1810 quando la chiesa e il monastero vennero chiusi definitivamente. I lavori vennero fermati, purtroppo, quando erano quasi completati ma lasciandoci ancora l’intero chiostro, l’abside e il campanile pendente che ancora oggi possiamo ammirare.
Un’ultima curiosità sull’abbazia, nella piazza antistante il complesso riposano, in due sarcofagi di marmo, Alberto Azzo II d’Este e la moglie Cunegonda di Altdfor capostipiti della nobile famiglia degli Estensi, signori di Este e successivamente di Ferrara.
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Il centro di Badia Polesine
Visitata l’Abbazia della Vangadizza continuiamo la nostra passeggiata in bicicletta verso il centro città di Badia Polesine per scoprire altre cose da vedere assolutamente!
Teatro Sociale E. Balzan, la “Fenice” del Polesine
Il centro di Badia Polesine ospita uno dei teatri più belli del Polesine e tra i più belli del Veneto, è stato chiamato, per la sua bellezza, la “Piccola Fenice”. Stiamo parlando del Teatro Sociale “E. Balzan”.
Costruito nel 1812 da Bartolomeo Dente su disegno di Sante Baseggio, architetto di Rovigo, nel 1836 passa di proprietà ad una società di Palchisti che lo denominerà “Teatro Sociale”. Nel 1855 il teatro subì un profondo intervento di restauro e ampliamento, con l’inserimento delle decorazioni dorate che ancora oggi lo caratterizzano e hanno portato al soprannome di “Piccola Fenice” per la ricchezza delle decorazioni e per lo stile simile al ben più famoso teatro di Venezia. A inizio ‘900, a causa delle importanti spese di gestione, la società che lo gestiva chiude l’attività e il teatro viene acquisito dal Comune di Badia. Solo negli anni ‘70, grazie all’interesse di Ivan Tardivello, ispettore delle Belle Arti originario proprio di Badia Polesine, si programmeranno i restauri dell’edificio. Edificio che riapre saltuariamente ospitando soprattutto mostre d’arte. Nel 2007 si avviano i lavori dell’ultimo restauro che termineranno nel 2011. Proprio con la riapertura del Teatro Sociale coincide l’intitolazione ad Eugenio Balzan, imprenditore e famoso giornalista. Ancora oggi all’interno del teatro è ospitata la collezione di Balzan, donata dall’omonima fondazione alla città di Badia Polesine e visitabile nei giorni festivi.
Chiesa arcipretale di Badia Polesine
Nel centro città, proprio di fronte al Teatro Sociale, sorge la chiesa arcipretale di Badia Polesine e dedicata a San Giovanni Battista. La chiesa compare già alla fine del XII sec. come cappella dei monaci ed era direttamente dipendente dell’Abbazia della Vangadizza ed era adibita alle funzioni religiose per il popolo. La chiesa attuale nasce grazie al restauro del 1700 che l’ha notevolmente ampliata ed arricchita rispetto alle dimensioni e agli arredamenti presenti all’interno della chiesa precedente. La struttura religiosa all’interno presenta decorazioni e quadri di artisti polesani importanti. Da vedere assolutamente la cantoria e l’organo finemente intagliati e decorati.
Il Comune di Badia Polesine
La sede municipale di Badia Polesine è un palazzo ricostruito, su un precedente edificio antico, nel XVII sec. ed è finemente decorato negli spazi interni da artisti polesani. Sotto il porticato sono presenti numerose lapidi decorate dedicate ai cittadini badiesi illustri, tra cui proprio Eugenio Balzan. A fianco del palazzo comunale sorge la torre campanaria civica risalente al 1500 e tutt’ora attiva.
Altri luoghi da visitare
Altri luoghi da segnalare e andare a vedere a Badia Polesine vi sono:
Palazzo Estense
Palazzo Estense, a pochi passi dall’Abbazia della Vangadizza sorge il palazzo degli estensi, poi conosciuto come palazzo Gradenigo. Risalente al 1400 è in stile tardo-gotico, con numerose decorazioni architettoniche in stile, come ad esempio le trifore in stile gotico-fiorito. Attualmente il palazzo è in abbandono e non è visitabile.
Mercato coperto
Il palazzo del Mercato Coperto è una costruzione molto particolare presente in città. Costruito nel primo ‘900 è decisamente influenzato dallo stile di Palazzo Ducale a Venezia. Sotto al portico era ospitato il mercato che si svolgeva in città. Attualmente ospita eventi culturali o incontri con autori o incontri dedicati alla cittadinanza.
Ecco il video del nostro itinerario dedicato a Lendinara e Badia Polesine!
Continua a seguire le nostre passeggiate in bicicletta con Alberto alla scoperta del Polesine su Facebook e Youtube!
Ti sei perso le nostre passeggiate di “In bici con Alberto”? Non preoccuparti, ecco tutti gli appuntamenti!
Un itinerario intero alla scoperta di due realtà importanti per la storia del Polesine, stiamo parlando delle città di Lendinara e Badia Polesine che abbiamo raggiunto comodamente in bicicletta partendo dal Valgrande! Oggi vi presentiamo Lendinara, a Badia Polesine dedicheremo un altro post!
La prima tappa del nostro viaggio in bicicletta è stata Lendinara, con la sua storia e i suoi monumenti e il suo museo del Risorgimento! Lendinara è conosciuta, grazie alla vivacità che l’ha contraddistinta nei secoli, come l’ “Atene del Polesine”.
Il Santuario della Beata Vergine del Pilastro
Arrivati a Lendinara ci siamo diretti nel suo cuore religioso, il Santuario della Beata Vergine del Pilastro che ospita una statua della Madonna scolpita su un legno di olivo.
La storia di questo Santuario comincia nel XVI secolo, quando si verificarono una serie di miracoli legati alla statuetta. Il primo fu dopo una notte di temporale, quando la statuetta, divelta dalla forza del vento dalla nicchia in cui era riposta, fu ritrovata, circondata da un forte bagliore, in una siepe vicina. Durante i lavori di costruzione del primo capitello venne utilizzata acqua di una fonte lì vicina che si trasformò, durante i lavori, da acqua limpida in acqua rosso sangue. Questa fonte negli anni divenne meta di pellegrinaggio grazie alle sue proprietà miracolose che guarirono molti infermi.
Alla fine del ‘500 venne deciso infine di edificare un santuario e di dedicare la città alla Madonna. L’attuale chiesa fu edificata tra il ‘700 e l’800 ad opera dell’architetto don Giacomo Baccari. Ancora oggi il santuario è visitato da migliaia di fedeli ed è affidato ai monaci benedettini di Monte Oliveto.
Il Duomo di Santa Sofia
La città di Lendinara è ricca di chiese, tra le quali spiccano, oltre al Santuario mariano, la chiesa di San Biagio e il Duomo di Santa Sofia.
Il Duomo di Santa Sofia, impreziosito dall’altissimo campanile (il secondo più alto del Veneto) è una chiesa edificata fin dal lontano 1070 su un precedente tempio pagano. Voluta dalla nobile famiglia dei Cattaneo di Lendinara, la chiesa venne dedicata a Santa Sofia, probailmente un omaggio a Sofia Lendinara, moglie di Obizzo d’Este. Nei secoli la chiesa, che originariamente era un oratorio privato, venne allargata e raggiunse le dimensioni attuali. All’interno sono conservate numerose tele di grande pregio, la più famosa è quella della “Madonna col Bambino e angelo musicante” di Domenico Mancini, un allievo del Giorgione, risalente al 1511.
Come dicevamo accanto al Duomo sorge il Campanile di Santa Sofia altro più di 92 metri iniziato a costruire nel 1792 e terminato nel 1824 sulla cui sommità è posto un angelo ligneo, rivestito in rame, girevole a seconda del vento. Quest’ultimo, colpito da un fulmine nel 1973, è stato sostituito da una copia.
Piazza Risorgimento
Il centro di Lendinara è Piazza Risorgimento, una piazza molto particolare, dominata da un lato dal Palazzo Pretorio e dalle prigioni edificato alla fine del 1300 con la funzione di castello sotto la signoria degli Estensi e più tardi sfruttato dai veneziani come luogo di detenzione. La torre, che ancora domina la piazza, è alta 25 metri.
Poco lontano rispetto al Palazzo Pretorio, sorge il municipio di Lendinara, anch’esso edificato in età estense. Di fronte al Municipio sorge la colonna con il Leone di San Marco, segno della dominazione veneziana della città, e la Torre Civica o dell’Orologio. Edificata nel ‘600 venne dotata di un orologio e di una campana che tutt’oggi rintocca ad ogni ora del giorno e della notte.
Teatro Ballarin
Poco lontano rispetto alla piazza sorge il Teatro Ballarin, un edificio che originariamente nel XV sec. ospitava i magazzini comunali e solo nel 1812 venne trasformato nell’attuale teatro che ospita una ricca stagione di prosa durante il periodo autunnale-invernale.
Museo del Risorgimento
Dal 2016 è presente un piccolo ma ricco museo dedicato al Risorgimento Italiano all’interno del palazzo Malmignati – Boldrin che ospita la biblioteca comunale e gli archivi storici del comune di Lendinara e di alcune famiglie nobiliari.
Il Museo del Risorgimento è visitabile durante tutto l’anno previa prenotazione. All’interno vi sono documenti e manufatti del periodo risorgimentale italiano. Lendinara infatti è una città che si è contraddistinta nel periodo risorgimentale per i moti a favore del risorgimento italiano e per aver dato i natali ad Alberto Mario, amico di Giuseppe Garibaldi e uno dei primi deputati e senatori del neonato Regno d’Italia.
Altri luoghi da visitare
Da visitare anche il parco di Ca’ Dolfin, un enorme parco privato caratterizzato per la sua struttura di giardino all’italiana che sorge nel cuore della città di Lendinara. Visitabile in alcune giornate specifiche dell’anno o su prenotazione, un gioiello da non perdere!
Numerosi sono i palazzi nobiliari, simboli della ricchezza della città e delle sue famiglie, che costellano e impreziosiscono la città.
Da segnalare infine il percorso sulle sponde dell’Adigetto, il piccolo canale, che partendo da Badia Polesine, attraversa la città di Lendinara. Luogo caratteristico e adatto a camminate o passeggiate in bicicletta.
Continuate a seguirci per scoprire insieme anche la città di Badia Polesine!
Scopri le altre perle del Polesine grazie alla nostra guida gratuita all’ Arte in Polesine! Scaricala cliccando sull’immagine!
Tutti la conoscono, è patrimonio dell’Unesco ed è famosa, oltre che per le sue bellezze storiche e artistiche, anche per essere la città italiana delle biciclette, stiamo parlando di Ferrara!
Il sesto itinerario di “In bici con Alberto” ci ha condotti appena fuori dal Polesine, in una città famosa in tutta Italia e nel mondo: Ferrara!
E’ la città delle biciclette per eccellenza e non potevamo farci mancare, vista la vicinanza, un giro alla scoperta di Ferrara insieme ad Alberto.
Ferrara dista dal Valgrande appena 26 km da percorrere sugli argini del Po, con una pedalata lenta, gustandoci il verde e l’azzurro che costeggiano la via asfaltata che ci conduce in città.
Il percorso, sebbene facile essendo prevalentemente pianeggiante, tocca alcuni punti trafficati dalle macchine, non privando però della necessaria tranquillità chi sta trascorrendo la sua vacanza nel nostro territorio. Non preoccupatevi, il percorso è costellato da numerose e sicure piste ciclabili che ci conducono fino al centro della città.
Il Castello Estense
Il primo monumento che incontriamo entrando nel centro storico di Ferrara è il suo imponente Castello Estense.
La sua costruzione iniziò nel 1385 su decisione dell’allora signore di Ferrara Niccolò II d’Este. Il castello subì notevoli ampliamenti e migliorie durante la signoria degli Estensi sulla città, da ricordare gli ampliamenti voluti da Ercole I d’Este per quanto riguarda la struttura e per le decorazioni e gli abbellimenti, sia interni che esterni, voluti da Alfonso I durante il 1500, nella fattispecie le “Altane”, rialzi alle torri che da punto di osservazione militare diventarono luogo di contemplazione del paesaggio per la corte. L’ultimo signore, Alfonso II realizzò infine altri lavori di abbellimento della struttura, dai cortili interni alle decorazioni delle sale. Morto Alfonso I e decaduta, per via della mancanza di eredi diretti, la famiglia degli Estensi la città subirà un declino, come le sue strutture, essendo rientrata in seno allo Stato della Chiesa per volere dell’allora papa Clemente VIII.
Da ricordare come l’ultimo terremoto del 2012 abbia provocato numerosi danni e crolli all’edificio che fortunatamente ha subito un veloce restauro e, ad oggi, è completamente visitabile e consolidato.
Il Duomo di Ferrara
La Cattedrale di Ferrara, dedicata a San Giorgio Martire, impreziosisce il centro della città. Attualmente in fase di restauro vi è la facciata dell’edificio, costruito a partire dal 1135 per volere dell’allora Signore di Ferrara Federico Giocoli con il contributo di Guglielmo degli Adelardi. I lavori di abbellimento della Cattedrale sono continuati nei secoli, dalla realizzazione della facciata con statue, loggette e bassorilievi scolpiti nel marmo bianco.
Il campanile, che sorge a fianco dell’edificio, fu realizzato tra il 1435 e il 1493 su progetto di Leon Battista Alberti e ad oggi è un edificio incompiuto, mancando infatti la copertura a cuspide che lo caratterizza nel progetto iniziale. Nel 1700 la cattedrale subì dei lavori che ridussero le navate da 5 a 3, lavori che terminarono nel 1800.
Oltre le decorazioni e i dipinti all’interno sono da vedere i due organi a canne posizionati all’interno della Chiesa.
Anche il Polesine ha le sue meraviglie artistiche! Scarica gratuitamente la tua guida “Arte in Polesine” da qui!
Le vie storiche del Centro
Ferrara è famosa anche per le sue vie storiche del centro città. Piccole vie, luoghi da scoprire e in cui perdersi per vedere una città diversa dal solito, legata alla sua origine medioevale.
Famosa è la “via delle volte”, un vicolo impreziosito dalle volte che legano i palazzi tra di loro e offrono riparo durante le giornate di pioggia o ombra e fresche temperature durante le assolate giornate di sole!
Palazzo dei Diamanti
Forse il più celebre palazzo di Ferrara, stiamo parlando del Palazzo dei Diamanti! Oggi è una sede espositiva per mostre dal richiamo internazionale e centro culturale di Ferrara.
Il Palazzo, voluto da Sigismondo d’Este nel 1492, fu progettato da Biagio Rossetti, famoso architetto attivo a Ferrara alla fine del ‘400.
Il suo nome deriva dalla decorazione della facciata, tecnica chiamata “a bugnato”, che ha la particolare forma di punte di diamante.
Leggenda narra che all’interno di una delle 8500 punte di diamante della facciata vi sia incastonato e coperto dalla muratura un diamante vero!
Il Monastero di Sant’Antonio in Polesine
L’ultima tappa del nostro giro in bicicletta a Ferrara non poteva che essere un rimando al nostro Polesine. Il Monastero di Sant’Antonio in Polesine è una costruzione risalente all’alto medioevo voluto dai frati agostiniani. Esso sorgeva all’interno di un’isola circondata dalle acque del fiume Po situato appena fuori dall’antica Ferrara, quando vicino alla città scorrevano le acque del fiume.
Nel 1297 il monastero passò nelle mani delle monache benedettine per volere della beata Beatrice d’Este.
Riprendiamo la nostra bicicletta e, percorrendo il tratto esterno alle mura della città, ritorniamo al Valgrande, per riposarci e riprendere con altri nuovi itinerari in bici, la scoperta del territorio che ci circonda! Alla prossima puntata!
Se ti sei perso il video dedicato all’itinerario “Da Valgrande a Ferrara” te lo riproponiamo qui sotto!
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Ogni settimana, il mercoledì, un nuovo itinerario di “In bici con Alberto” dedicato al nostro territorio!
Se ti sei perso gli altri itinerari non preoccuparti, eccoli qui! Clicca sul titolo e scopri di più!
Quinto itinerario di “In bici con Alberto”! L’ultimo video che abbiamo condiviso con voi è “La via delle distillerie”, un percorso in bici che dal Valgrande conduce alle Antiche Distillerie Mantovani attraversando alcuni paesi e punti di interesse che sicuramente vi piaceranno!
Il nostro giro in bici di oggi si caratterizzerà per la visita al Museo d’Impresa creato all’interno delle Antiche Distillerie Mantovani e per la scoperta di alcuni punti di interesse presenti durante il nostro percorso! Siete pronti anche oggi con la vostra bicicletta? Allora andiamo!
Fiesso Umbertiano e Villa Morosini Vendramin Calergi
Nella nostra passeggiata verso le Antiche Distillerie Mantovani incontriamo il paese di Fiesso Umbertiano e la sua villa Morosini Vendramin Calergi.
La villa, costruita nel 1700, per volontà di Francesco Morosini doveva essere, come la maggior parte della Ville Venete, un luogo di relax per il nobile veneziano, oltre ad un punto di controllo del territorio all’interno del quale vi erano le proprietà dei nobili veneziani. La villa è opera dell’architetto Andrea Tirali, molto attivo nelle zone del Polesine e della Bassa Padovana (dove morì a Monselice nel 1737). La struttura è caratterizzata dall’omaggio al Longhena per via delle caratteristiche tre aperture del salone nobile che corrispondono alle finestre e alla porta d’ingresso. Molto particolare è la mancanza di un “pronao” sostituito da due rampe di scale che conducono direttamente alla porta d’ingresso. Sulla sommità della villa vi è una torre-abbaino.
La struttura attuale della villa non è purtroppo completa, in quanto mancano sia gli edifici adibiti a magazzino sia quelli adibiti ad abitazioni per i lavoratori agricoli del periodo. Infine manca completamente il giardino che circondava la villa all’interno di un muro di cinta, perso anch’esso durante i secoli.
All’interno della villa permangono poche testimonianze riguardanti gli antichi affreschi che la decoravano a causa delle traversie subite dall’edificio.
La villa subì, nel corso degli anni, numerosi restauri, il primo al momento delle nozze della nobildonna Bianca Morosini che sposò Francesco Vendramin Calergi (da cui scaturì il nome attuale della villa). Dopo anni in cui la villa andò in disuso e venne utilizzata come magazzini, solo nel 1962 subì il restauro attuale e il Comune di Fiesso Umbertiano la elesse a residenza municipale.
Attualmente la villa è visitabile durante gli orari di apertura al pubblico degli uffici comunali.
Per gli ospiti del Valgrande che volessero visitare la struttura saremo lieti di indicare gli orari migliori e di informarci e fissare eventuali guide turistiche all’interno.
Villa Morosini Vendramin Calergi non è l’unica villa presente in Polesine!
Se vuoi conoscere le più importanti ville del nostro territorio scarica gratuitamente, ed in pochi clic, la nostra guida sull’ Arte in Polesine! Clicca sull’immagine per scaricare la guida!
Le Antiche Distillerie Mantovani e il Museo d’Impresa
Proseguendo la nostra passeggiata in bicicletta da Fiesso Umbertiano, grazie alla presenza della ciclabile FIssero – Tartaro – Canal Bianco, ci dirigiamo verso il paese di Pincara. Qui, dopo un breve giro per le strade del centro, ci dirigiamo alle Antiche Distillerie Mantovani.
Oggi vogliamo portarvi a visitare il Museo d’Impresa che è contenuto all’interno.
Il Museo, nato nel 2004, si pone lo scopo di far conoscere la storia e le lavorazioni artigianali alla base dei prodotti dell’azienda. Il museo non ha solo lo scopo di presentare l’azienda e le sue caratteristiche, ma anche di insegnare sia ai bambini che agli adulti la storia delle lavorazioni di alcolici, le materie prime utilizzate e si introduce anche la persona al bere consapevole e responsabile.
Oltre alla parte di museo il giro comprende la visita al laboratorio degli odori e delle materie prime e alla cantina dove sono conservate tutte le botti di barrique contenenti i liquori in fermentazione.
Consigliamo di fare particolare attenzione alla vetrina delle bottiglie prodotte negli anni dalle Antiche Distillerie Mantovani, vero e proprio viaggio nella storia d’Italia e alla vetrina dove sono conservate tutte le ricette scritte a mano dalle varie generazioni di distillatori della famiglia Mantovani.
Il Museo è aperto tutti i giorni ed è visitabile su prenotazione. Per gli ospiti del Valgrande interessati a visitare il Museo d’Impresa delle Antiche Distillerie Valgrande ci occuperemo direttamente di fissare l’appuntamento della visita e l’eventuale guida all’interno.
San Genesio e l’Oratorio della Beata Vergine Maria
Dopo aver assaggiato qualche prodotto delle Antiche Distillerie Mantovani riprendiamo il nostro cammino tornando verso Valgrande. Percorrendo alcune strade bianche di campagna ci imbattiamo nella località di San Genesio, nel comune di Stienta, che conserva ancora l’antico Oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria.
La struttura sorta nella seconda metà del 1500 ad opera dei frati benedettini di Pomposa divenne, fino al 1700, luogo di pellegrinaggio per molti devoti del ferrarese. Della struttura attualmente rimane solo la chiesa affiancata da alcune strutture rurali, ma di epoche successive, mentre del convento che lì doveva sorgere non è rimasto nulla.
A fianco della chiesa è sorto un monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre voluto dai gruppi degli Alpini presenti nella provincia di Rovigo. Ogni anno tutti questi gruppi di ex-Alpini si ritrovano presso la chiesa di San Genesio per festeggiare e ricordare i caduti delle guerre.
Qui sotto il video completo dedicato a La via delle distillerie di In bici con Alberto, buona visione!
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Se ti è piaciuto l’itinerario e vuoi vedere tutte le altre passeggiate in bici fatte in Polesine con Alberto finora puoi trovare tutti gli itinerari qui sotto:
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