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Sua maestà: la Zucca – Sapori d’autunno

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Terzo appuntamento con i menù dedicati ai Sapori d’autunno al Valgrande! Il 31 ottobre è Halloween, la festa delle zucche intagliate…ma noi le preferiamo servite nei piatti della tradizione!

Sua maestà: la zucca!

Il frutto emblema dell’autunno, la zucca domina incontrastata, con il suo gusto, in tutti i piatti autunnali e abbiamo deciso che deve essere la protagonista indiscussa della nostra terza serata! Un percorso tra i piatti della tradizione polesana, che ha come ingrediente principale la zucca, è quello che vi proponiamo martedì 31 ottobre dalle ore 20.00 presso il Valgrande.

La zucca ha conquistato le nostre tavole fin dall’antichità, infatti ad essa è stato perfino dedicato un poema satirico in età romana (le varietà che conosciamo e utilizziamo in cucina oggi sono state importate dagli spagnoli in Europa negli anni successivi alla scoperta dell’America).

Le proprietà della zucca

Questo frutto, ricco di proprietà nutritive come ad esempio la presenza di vitamine A, E e C, contiene poche calorie (18 calorie per 100g), favorisce la rigenerazione cellulare e apporta, essendone ricca, sostanze antiossidanti e beta-carotene, utile al nostro organismo per produrre vitamina A.
Ricchi di proprietà anche i famosi semi, che se spremuti, danno vita ad un olio utile per ridurre il colesterolo presente nel nostro sangue.

La coltivazione della zucca

Coltivare la zucca è abbastanza semplice ed è anche un frutto molto diffuso nei nostri orti e giardini (nei giardini è presente la zucca ornamentale, sconsigliata da usare nella cucina in quanto non molto dolce e piena di semi). Il periodo di raccolta è proprio l’autunno, specialmente nei mesi di ottobre e novembre, dove è protagonista indiscussa nella preparazione dei più famosi piatti che siamo soliti consumare in questo periodo.

Il menù del 31 ottobre

Vi abbiamo spiegato la storia, curiosità e le proprietà della zucca, ora non ci resta che lasciare la parola, anzi, il mestolo a Monica che, grazie al menù del prossimo 31 ottobre, vi farà assaggiare i piatti tradizionali polesani con protagonista la zucca!
Per prepararvi alla degustazione vi presentiamo il menù che abbiamo il piacere di proporvi durante la serata dedicata a “Sua maestà: la Zucca”:

ANTIPASTO

Pane di zucca e salame
Cubetti di zucca al forno al burro
Zucca in saor

PRIMO

Riso del Delta con zucca e rosmarino
Cappellacci di zucca

SECONDO

Galletto alle pere con zucca e pancetta
Contorni di stagione

DOLCE

Strudel di zucca
Brustoline

VINI

Selezione di vini bianchi del Veneto

Caffè

Informazioni e prenotazioni

Il costo della cena dedicata ai “Sapori d’autunno – Sua maestà: la Zucca ” è di € 25.00 a persona.
Per informazioni ulteriori e prenotazioni info@agrivalgrande.it oppure ai numeri di telefono 0425 704086, Monica: 329 0975378, Alberto 329 0975401

Sua maestà: la Zucca – Sapori d’autunno
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Il Melograno – Sapori d’autunno

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Secondo appuntamento con “Sapori d’autunno”, serate con menù a tema dedicato all’autunno qui al Valgrande! Il protagonista della seconda serata: il Melograno!

Uno dei frutti caratteristici dell’autunno è il melograno, un frutto molto particolare di cui, al contrario rispetto a tutti i frutti che conosciamo, la parte più gustosa e dolce è il seme.

La pianta del melograno è originaria dell’Asia, in particolar modo della zona caucasica. Importata prima dai Fenici e poi, in maniera sempre più consistente, dai Greci e dai Romani.

Il melograno è un frutto ricco di proprietà, infatti è consigliato nutrirsi del melograno durante la stagione autunnale in quanto ricco di anti-ossidanti, di vitamine (A, C, E e B), di sali minerali ed è un ottimo aiuto per il sistema immunitario.

Proprio per le sue caratteristiche e per la sua presenza nella stagione autunnale abbiamo deciso di dedicare a questo frutto una serata e un intero menù dedicato il prossimo venerdì 20 ottobre!

Il menù dedicato al melograno!

Monica e il suo staff si sono sbizzarriti e hanno dato fondo alla fantasia per costruire un menù gustoso, delicato e al tempo stesso che esaltasse il gusto del melograno. Per questo oggi siamo felici di condividerlo con voi, sperando vogliate poi provare di persona le nostre specialità proposte!

ANTIPASTO
Insalata croccante di finocchio mela verde, melograno e radicchio tardivo
Crudo di Montagnana con focaccia al farro

PRIMO
Riso al prosecco e melograno

SECONDO
Galletto di corte Valgrande con perle di melograno al profumo di rosmarino

DOLCE
Crema ghiacciata al succo di melograno

VINI
Selezione di vini bianchi del Veneto

Caffè

Informazioni e prenotazioni

Il costo della cena dedicata ai “Sapori d’autunno – Il Melograno ” è di € 25.00 a persona.
Per informazioni ulteriori e prenotazioni info@agrivalgrande.it oppure ai numeri di telefono 0425 704086, Monica 329 0975378, Alberto 329 0975401.

Il Melograno – Sapori d’autunno
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La Lumaca del Polesine – Sapori d’autunno

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Primo appuntamento con “Sapori d’autunno”, l’iniziativa di Valgrande per festeggiare l’arrivo dell’autunno con i suoi prodotti, è dedicato alla Lumaca del Polesine!

Sabato 14 ottobre 2017 dalle 20.00 arriva nelle tavole del Valgrande la Lumaca del Polesine!
Il primo “sapore” che andiamo a gustare in questo autunno è la Lumaca del Polesine, una delle particolarità culinarie del nostro territorio e che vogliamo farvi conoscere in alcune ricette che Monica vi proporrà in questa occasione.

Fin dall’antichità la lumaca è stato un piatto tra i più ricercati e amati che dalle tavole dei ricchi è poi passato ad essere piatto amato anche dal popolo e, specialmente, nel nostro territorio è stato protagonista fino agli anni ‘50-’60 del secolo scorso delle tavole dei contadini prima di essere sostituito con altri prodotti.

Dalla tradizione abbiamo deciso di recuperare, grazie anche alla riscoperta degli ultimi anni  dell’allevamento di questo mollusco, alcuni piatti tradizionali in cui la lumaca è sia protagonista che accompagnamento delle portate principali.

Il menù del primo appuntamento “Sapori d’autunno”

Ecco cosa la cucina di Valgrande e la fantasia di Monica ci propongono per il primo appuntamento di “Sapori d’autunno – La Lumaca del Polesine”

ANTIPASTO

Lumache alla vecchia maniera con polenta morbida di farina bramata, insalata di radicchio con mela verde e scaglie di formaggio piccante e noci del Polesine.

PRIMO

Riso del Delta con grana padano stagionato 40 mesi

SECONDO

Lumache alla “borgognona”
Lumache in pastella fritte
Verdure croccanti in salsa verde

DOLCE

Tris di dolci autunnali fatti in casa

VINO

Selezione di vini bianchi del Veneto

Caffè

Informazioni e prenotazioni

Il costo della cena dedicata ai “Sapori d’autunno – La Lumaca del Polesine” è di € 25.00 a persona.
Per informazioni ulteriori e prenotazioni info@agrivalgrande.it oppure ai numeri di telefono 0425 704086, Monica: 329 0975378, Alberto 329 0975401

La Lumaca del Polesine – Sapori d’autunno
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Sapori d’autunno

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E’ arrivato l’autunno 2017…e al Valgrande abbiamo deciso di festeggiarlo dedicando, durante il mese di ottobre, alcuni appuntamenti ai “Sapori d’autunno”!

“Sapori d’autunno” è un’iniziativa dell’Azienda agrituristica Valgrande legata alla scoperta dei sapori, delle ricette e dei piatti tradizionali realizzati con i prodotti tipici dell’autunno. Tutti i prodotti che utilizzeremo nelle ricette che potrete degustare in 3 appuntamenti durante il mese di ottobre, sono del territorio polesano, come le ricette tradizionali che vi proporremo.

3 appuntamenti per esaltare i “Sapori d’autunno”

Abbiamo deciso di proporvi questi prodotti e le relative ricette in tre appuntamenti durante il mese di ottobre 2017, nelle date di sabato 14, venerdì 20 e martedì 31 ottobre.
Tre appuntamenti caratterizzati dalla proposta di un ingrediente tipico dell’autunno che sarà il protagonista della singola serata.
Tra prodotti del territorio e ricette tipiche scopriremo il sapore dell’autunno e della cucina “di casa” portata avanti con passione da Monica.

Quali sono i “Sapori d’autunno” che scopriremo?

Tre sono gli ingredienti principali che scopriremo durante le serate dedicate ai “Sapori d’autunno” e tutti provenienti dalla campagna polesana e dai campi coltivati con amore da Alberto dell’Azienda agricola Valgrande.

Gli ingredienti protagonisti delle nostre serate saranno:

• La Lumaca del Polesine
• Il Melograno
• La Zucca

Vi abbiamo incuriositi?

Siete pronti a gustare, scoprire e amare i “Sapori d’autunno”?
L’appuntamento è per sabato 14 ottobre 2017 per la prima serata dedicata alla “Lumaca del Polesine”.
Per saperne di più sulla lumaca e sulla nostra proposta continuate a seguirci!
A breve pubblicheremo il menù dedicato alla prima serata e tutte le informazioni per poter partecipare ed entrare, anche grazie alla cucina, nel periodo più colorato dell’anno. l’autunno!

Sapori d’autunno
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Una giornata in fattoria!

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Domenica 8 ottobre il Valgrande apre le “porte” della fattoria, una giornata alla scoperta della vita in campagna per bambini e adulti!

Anche quest’anno torna l’iniziativa delle Fattorie Didattiche del Veneto “Fattorie Aperte” un’occasione unica per conoscere e vivere la vita di campagna, l’appuntamento è per domenica 8 ottobre!

L’azienda agrituristica Valgrande, da sempre accreditata come fattoria didattica, aspetta tutti i piccoli amici della natura proponendo alcuni laboratori speciali dedicati alle tradizioni della campagna, alla scoperta delle natura e alla conoscenza di una sana alimentazione.

Il programma della giornata

La giornata della “Fattoria Aperta” presso il Valgrande inizierà alle ore 15.00 di domenica 8 ottobre 2017 e avrà il seguente programma:

• ore 15.00 accoglienza e visita alla fattoria con una passeggiata esplorativa nella campagna che circonda il Valgrande

• ore 16.00 realizziamo “Curioso lo spaventapasseri goloso”, un laboratorio dedicato alla creazione dei tradizionali spaventapasseri che durante l’anno adornano i campi del nostro territorio e tengono lontani gli uccelli che scendono per beccare i semi piantati dagli agricoltori. Il nostro “Curioso” sarà realizzato completamente con materiale vegetale e materiale riciclato!

• ore 17.00 si fa merenda! Cosa sarebbe una giornata in campagna senza una gustosa e sana merenda per rendere ancora più speciale la nostra giornata? Un bel tavolo pieno di pietanze della casa  ci permetterà di gustare la nostra merenda della corte, realizzata con prodotti stagionali e a km 0! 
Pane, miele, marmellate di produzione aziendale e dolci della casa ci faranno incontrare i sapori dell’autunno e ci racconteremo come vengono prodotti, raccolti e realizzati le pietanze che assaggeremo: un viaggio nella cucina tipica del nostro territorio!

• ore 18.00 “Quattro chiacchiere con Monica e Alberto”, prima di salutarci parliamo con Monica e Alberto della vita in campagna: curiosità, leggende e tante esperienze di una vita in campagna da conoscere e amare fin da bambini!

L’iniziativa di domenica è ad ingresso gratuito per tutti coloro che vogliono partecipare, sia grandi che bambini!
Vi chiediamo comunque, per motivi organizzativi, di contattarci tramite email o telefono ( Monica 329 0975378, Alberto 329 0975401) per segnalare la vostra partecipazione!

Non vediamo l’ora di ospitarvi al Valgrande per farvi conoscere tutte le varie e meravigliose sfaccettature che la vita in campagna propone ogni giorno!

Una giornata in fattoria!
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PiGreg 2,14 live al Valgrande il 29 luglio!

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Sabato 29 luglio 2017 l’aia dell’agriturismo Valgrande diventerà un palco per l’esibizione del duo musicale PiGreg 2,14!

Chi sono i PiGreg 2,14?

Il gruppo è formato alla chitarra dal cantante Alberto Greggio, di Badia Polesine, e alle tastiere dal cantante Paolo Pigozzi, di Rovigo, ex Equipe 84.
Il loro repertorio è di genere Pop, Rock, Fusion e Progressive ed è formato da una serie di cover di cantanti e gruppi degli anni Settanta fino agli anni Novanta: Sting, Beatles, Rolling Stones, Paolo Conte, Pink Floyd, Leonard Cohen, Lucio Battisti, Equipe 84 e molti altri.

Musica e cucina tradizionale del Polesine!

La serata vedrà, come protagonisti assieme ai PiGreg 2,14, i piatti della tradizione polesana inseriti in un apposito menù pensato da Monica:

Antipasti

Ciabatta polesana con salame Valgrande
Polpettine di corte
Crostino di pane e frittata

Primi piatti

Insalata di farro
Pasticcio di verdure di stagione

Secondo piatto

Rotolo di pollo con patate

Dolce

Crema di yogurt alla frutta fresca

Caffè

Acqua, vino dei Coli trevigiani o vini veronesi

Il costo della serata è di € 25,00 a persona. Per partecipare alla serata è necessario prenotare o tramite email info@agrivalgrande.it oppure ai numeri di telefono 0425 704086,  329 0975401 (Alberto).

Vi aspettiamo per una serata perfetta, tra la musica di grande successo suonata dai PiGreg 2,14 e la gustosa tradizione della cucina del Polesine!

PiGreg 2,14 live al Valgrande il 29 luglio!
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Come passare una giornata di relax: 5 consigli utili

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Il caldo comincia a farsi sentire abbondantemente, ma le vacanze sono ancora lontane. Si continua con il solito tran tran quotidiano: il traffico, la spesa da fare, i figli da seguire, la casa da pulire, le consegne di lavoro da rispettare – esami compresi -. E allora non vediamo l’ora di rilassarci, ma come? Qualche consiglio noi ve lo diamo!

Tutti abbiamo diritto ad una giornata di relax. Ne abbiamo bisogno, ma con i ritmi di vita sempre più veloci, in cui si deve dare in ogni momento sempre il massimo, ne abbiamo proprio diritto. Il signor Calindri nel Carosello ci forniva una soluzione, mentre si gustava il suo liquore seduto in un tavolino in mezzo al traffico romano, ma forse questo non basta più.

Purtroppo cercare di viaggiare nel futuro non si può: è inutile che cercate di convincervi che luglio in realtà sia agosto, che tutti si sbagliano e che alle vacanze manca poco meno di un mese. No, mi dispiace, non è così. L’unica soluzione è sviluppare una capacità di persuasione tale da ingannare pure voi stessi.

Ecco quindi cosa fare per immaginare una giornata di relax e diventare dei guru di autoipnosi:

  • Siete distesi a prendere il sole, come lucertole. Sentite la vostra pelle che comincia a friggere, ma resistete, perché sappiamo tutti che il sole rinforza le ossa e poi siamo onesti: ormai un minimo di tintarella è indispensabile, per non rischiare continuamente di essere scambiati per turisti finlandesi anche quando andate a prendere il caffè nel solito bar sotto casa.
  • Potete anche immaginarvi all’ombra di grandi alberi che, con i loro rami, vi riparano dalla luce del sole. Magari ci tenete alla vostra abbronzatura da antichi patrizi romani, per cui schivate il sole come Edward Cullen in Twilight. Inoltre, all’ombra, si può tranquillamente leggere un libro, senza rischiare di essere accecati dal riflesso della pagina bianca colpita dalla luce di mezzogiorno.
  • Siete immersi nella natura, perché facciamo finta che siate persone che rifuggono le spiagge affollate, in cui non c’è neanche spazio di distendersi tranquillamente senza finire seppelliti dalla sabbia che muovono i bambini che corrono andando a fare il bagno. Ripeschiamo quindi l’atmosfera di relax. Dicevamo: siete immersi nella natura e, dal tanto silenzio che c’è, riuscite pure a sentire il verso dei grilli e il cinguettio degli uccellini. Respirate a pieni polmoni aria pulita, aria fresca (dimenticando che l’estate è anche soprannominata la stagione della puzza di sudore).
  • All’aria la dieta, la conta delle calorie, “no carbs”, prodotti light, sugar-free, con -0,001% di grassi, che tanto con il caldo che fa siete perennemente in una sauna e bruciate tutto. Fa caldo, troppo caldo, e cosa c’è di più piacevole se non un piatto estivo di frutta fresca o una insalatona accompagnati da un bicchierone di centrifuga, frullato o thé freddo (a voi la scelta)?
  • Ecco la ciliegina sulla torta: una piscina con l’acqua bella fresca, che a guardarla l’unico pensiero è “vegetarci” dentro, con una trepidazione simile a quella dei bambini quando vedono il loro giocattolo preferito.

Ecco, se seguirete punto per punto questi passaggi, diventerete nel giro di pochi giorni dei maestri della disciplina del fantasticare compulsivo, più comunemente noto come “sogno ad occhi aperti”.

Ma come reagireste se vi dicessi che questo sogno ad occhi aperti può invece trasformarsi presto in realtà?

All’azienda agrituristica Valgrande potrete passare una giornata, o solo poche ore, all’insegna della pace e del benessere, in un’atmosfera intima e tranquilla. Una giornata in cui potrete non pensare a nulla, ma semplicemente leggere un libro, farvi cullare dal verso dei grilli e gustare i piatti freschi e le bibite refrigeranti offerte dalla casa.

“Be a doer, not a dreamer”!

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Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattarci ai seguenti contatti:

e-mail: info@agrivalgrande.it
tel: +39 0425 704086
Monica: +39 329 0975378
Alberto: +39 329 0975401

Come passare una giornata di relax: 5 consigli utili
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“A cena con il Doge”, un tuffo nel passato dei sensi

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Per gli appassionati del fumo lento, per i nostalgici della Serenissima e per chi è alla ricerca di esperienze sensoriali fuori dal comune: venerdì 7 luglio dalle ore 20.00 siete tutti invitati alla Cena con il Doge!

Tranquilli, non si tratta di una rievocazione storica in cui assisterete a scenari simili a quelli rappresentati da poco nel documentario “Stasera A Venezia” curato da Alberto Angela, non sarà infatti una rievocazione con abiti, usi e linguaggi del XVI secolo, quanto piuttosto una rievocazione dei sensi.

La storia del Tabacco in Veneto

Alla fine del 1500 si dice che un monaco benedettino, al ritorno dalle Americhe, abbia portato con sé il seme del tabacco nella Valle del Brenta, nascosto nell’incavo del suo bastone.
Che sia vera o no questa leggenda, è sicuramente vero che alla fine del XVI secolo nella Valle del Brenta sia cominciata la coltura del tabacco, in effetti una delle prime colture italiane di tabacco!

La storia che segue è a dir poco interessante: la coltura è stata portata avanti da un convento benedettino e nel giro di pochi anni si è diffusa in tutta la valle. Dopo un primo momento in cui la Repubblica di Venezia ha tentato (senza successo) di vietare e distruggere tutte le coltivazioni, dal 1763 i rappresentanti della Repubblica concedono agli agricoltori di coltivare il tabacco legalmente.

Il “Sigaro Nostrano”, antenato del Doge, è già conosciuto: addirittura ci sono prove di questo tipo di sigari fumati dai patrizi veneziani già 90 anni prima!

Quella del tabacco continua ad essere considerata una coltivazione legale anche quando Venezia passa sotto il dominio dell’Austria e di Napoleone: anzi, vengono fatte continue autorizzazioni e concessioni dal governo. Gli affari, invece, cominciano a complicarsi da dopo la nascita del Regno d’Italia: l’eccessiva pressione fiscale imposta dai Monopoli del Regno spinge da una parte molti coltivatori ad abbandonare la lavorazione dei campi, dall’altra incentiva il contrabbando, in realtà un’abitudine comune tra le famiglie di coltivatori della Valle, che in quegli anni prende sempre più piede.
I sigari Nostrani non esistevano ufficialmente, ma venivano consumati regolarmente grazie a una capillare rete di distribuzione clandestina che partiva da Bassano e raggiungeva tutto il Veneto.
Il commercio è stato illegale fino al 1939, anno in cui un gruppo di sedici agricoltori si uniscono in forma di cooperativa e formano il Consorzio Tabacchicoltori Bassano del Grappa, poi Monte Grappa.

Il ritorno del Doge in Veneto

Nel 2002 i discendenti  di questi agricoltori decidono di far rivivere l’antica e mai scomparsa tradizione sigaraia (ufficialmente prima si occupavano solo di tabacco per le sigarette) e nel 2012 esordiscono sul mercato con “Il Doge”, un sigaro realizzato interamente a mano con fascia e sottofascia.

Questo sigaro, dalla forma simile al Toscano, si distingue per il nome, evocativo della Serenissima, e sicuramente per l’unicità della pianta del tabacco: non è “Kentucky”, ma è tabacco “Habanos”, che nei secoli si è adattato e sviluppato nel territorio, diventando tabacco “Nostrano del Brenta”.
Si caratterizza per note di frutta secca, legno, cuoio e di erbe aromatiche, a tratti note floreali e leggermente mielose.

Questa cena è quindi un’occasione veramente preziosa, soprattutto conoscendo ora la storia e le tradizioni che questo prodotto porta con sé!
Una vera e propria rievocazione degustativa, che sarà accompagnata da un apposito menù di delicati assaggi di prodotti tipici del Polesine e dal racconto, grazie alla partecipazione di alcuni rappresentanti del Consorzio, di come questa tradizione sia arrivata fino a noi e come oggi venga portata avanti.

Il menù dedicato de “A Cena con il Doge”

ANTIPASTO
Polpette di corte con spritz

PRIMO PIATTO
Tagliatelle con verdure saltate in padella

SECONDO PIATTO
Lonza di maiale in salsa

DOLCE
Crema di yogurt con frutta fresca

VINO
Prosecco DOC

LIQUORI in collaborazione con Antiche Distillerie Mantovani

CAFFÈ’

Nel corso della serata verranno letti degli estratti dal romanzo uscito da qualche settimana di Michele Righetto, “L’anima della frontiera”.
E’ un romanzo western sul mondo dei contrabbandieri di tabacco della Valle del Brenta, ambientato a fine Ottocento: la famiglia De Boer, agricoltori di tabacco, non riesce a vivere dignitosamente con i proventi della coltura, anche a causa dell’eccessiva pressione fiscale, per cui il capofamiglia decide di superare la frontiera austriaca per contrabbandare l’eccedenza del raccolto.
Il libro sta raccogliendo molto successo tant’è che, ancor prima che fosse pubblicato in Italia, i suoi diritti erano già stati venduti alle case editrici in ben 10 Paesi.

Tra gli assaggi dei piatti di Monica, un sorso di liquori del Polesine e una boccata di “Doge”, il tutto accompagnato dalle pagine de “L’anima della frontiera”, la serata di venerdì 7 luglio scivolerà via piacevolmente in quest’esperienza unica!

Costo della cena (a persona) € 25,00.

Per informazioni e prenotazione dei tavoli

info@agrivalgrande.it
0425 704086
329 0975401 – Alberto

“A cena con il Doge”, un tuffo nel passato dei sensi
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Badia Polesine, città antica – cosa vedere!

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Dopo avervi parlato di Lendinara (potete leggere tutte le informazioni cliccando qui), proseguiamo con Alberto alla scoperta della città di Badia Polesine!

Da Lendinara, imboccata la strada che costeggia il canale Adigetto, ci ritroviamo immersi nella campagna polesana. Il tratto di strada tutto pianeggiante e poco frequentato da macchine e mezzi pesanti è l’ideale per raggiungere Badia Polesine in tutto relax!

Ma vediamo insieme cosa vedere a Badia Polesine!
La prima tappa da fare una volta entrati a Badia Polesine è visitare l’Abbazia della Vangadizza!

Abbazia della Vangadizza

La più antica abbazia del territorio polesano di cui ancora oggi rimangono gli edifici e parte della chiesa. Fu fondata, per volere dell’allora signore di Mantova Almerico e della sua sposa Franca nella metà X sec. L’ultima disposizione testamentaria dell’ormai vedova a favore della basilica di Santa Maria è del 954. Negli anni successivi si alterneranno numerose donazioni da parte di nobili italiani e già nel 961 si parla di un abate, mentre nel 993 si fa cenno alla presenza di un monastero di benedettini in costruzione. Al termine del 900 l’abbazia ottiene l’indipendenza feudale e attorno all’anno 1000 sale al rango di diocesi per volere dell’allora papa Silvestro II. Alla fine del 1100, grazie alla protezione dei monaci che risiedevano all’interno dell’abbazia e al carattere indipendente del territorio rispetto al potere feudale, molti contadini si trasferirono nelle zone di competenza dell’abbazia e diedero avvio a grandi campagne di bonifica facendo diventare l’abbazia un punto di riferimento nel territorio. L’importanza dell’abate della Vangadizza era riconosciuto dai vari poteri del periodo medioevale, come il papato e l’imperatore del Sacro Romano Impero.
Dal 1213 si assiste ad una svolta nella gestione dell’abbazia che passa all’ordine dei Camaldolesi, ordine più dedito alla contemplazione e all’accrescimento delle arti piuttosto che alla cura del territorio che ormai dipendeva di fatto dall’abbazia e dal suo volere.
Ciò, se da un lato comportò all’ampliamento della biblioteca e allo sviluppo di attività culturali come il canto, dall’altra portò a dissidi interni al territorio per la mancanza di una guida sicura e forte.
Dal XV secolo, a causa di queste motivazioni, l’abbazia venne affidata a personale ecclesiale esterno, cioè ai vescovi del territorio limitrofo come il vescovo di Rovigo ed Adria o a quello di Brescia.
L’abbazia venne definitivamente soppressa dalla Repubblica di Venezia nel 1789 che ne incamerò i beni a seguito della riforma voluta dai patrizi veneziani. Nel 1792 ulteriore passo che pose fine all’importanza dell’abbazia e della città di Badia Polesine fu la sopressione della diocesi e l’accorpamento con quella di Adria e Rovigo.
La demolizione dell’intero complesso fu iniziata il 25 aprile 1810 quando la chiesa e il monastero vennero chiusi definitivamente. I lavori vennero fermati, purtroppo, quando erano quasi completati ma lasciandoci ancora l’intero chiostro, l’abside e il campanile pendente che ancora oggi possiamo ammirare.

Un’ultima curiosità sull’abbazia, nella piazza antistante il complesso riposano, in due sarcofagi di marmo, Alberto Azzo II d’Este e la moglie Cunegonda di Altdfor capostipiti della nobile famiglia degli Estensi, signori di Este e successivamente di Ferrara.

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Il centro di Badia Polesine

Visitata l’Abbazia della Vangadizza continuiamo la nostra passeggiata in bicicletta verso il centro città di Badia Polesine per scoprire altre cose da vedere assolutamente!

Teatro Sociale E. Balzan, la “Fenice” del Polesine

Il centro di Badia Polesine ospita uno dei teatri più belli del Polesine e tra i più belli del Veneto, è stato chiamato, per la sua bellezza, la “Piccola Fenice”. Stiamo parlando del Teatro Sociale “E. Balzan”.
Costruito nel 1812 da Bartolomeo Dente su disegno di Sante Baseggio, architetto di Rovigo, nel 1836 passa di proprietà ad una società di Palchisti che lo denominerà “Teatro Sociale”.
Nel 1855 il teatro subì un profondo intervento di restauro e ampliamento, con l’inserimento delle decorazioni dorate che ancora oggi lo caratterizzano e hanno portato al soprannome di “Piccola Fenice” per la ricchezza delle decorazioni e per lo stile simile al ben più famoso teatro di Venezia. A inizio ‘900, a causa delle importanti spese di gestione, la società che lo gestiva chiude l’attività e il teatro viene acquisito dal Comune di Badia. Solo negli anni ‘70, grazie all’interesse di Ivan Tardivello, ispettore delle Belle Arti originario proprio di Badia Polesine, si programmeranno i restauri dell’edificio. Edificio che riapre saltuariamente ospitando soprattutto mostre d’arte. Nel 2007 si avviano i lavori dell’ultimo restauro che termineranno nel 2011.
Proprio con la riapertura del Teatro Sociale coincide l’intitolazione ad Eugenio Balzan, imprenditore e famoso giornalista. Ancora oggi all’interno del teatro è ospitata la collezione di Balzan, donata dall’omonima fondazione alla città di Badia Polesine e visitabile nei giorni festivi.

Chiesa arcipretale di Badia Polesine

Nel centro città, proprio di fronte al Teatro Sociale, sorge la chiesa arcipretale di Badia Polesine e dedicata a San Giovanni Battista. La chiesa compare già alla fine del XII sec. come cappella dei monaci ed era direttamente dipendente dell’Abbazia della Vangadizza ed era adibita alle funzioni religiose per il popolo. La chiesa attuale nasce grazie al restauro del 1700 che l’ha notevolmente ampliata ed arricchita rispetto alle dimensioni e agli arredamenti presenti all’interno della chiesa precedente. La struttura religiosa all’interno presenta decorazioni e quadri di artisti polesani importanti.
Da vedere assolutamente la cantoria e l’organo finemente intagliati e decorati.

Il Comune di Badia Polesine

La sede municipale di Badia Polesine è un palazzo ricostruito, su un precedente edificio antico, nel XVII sec. ed è finemente decorato negli spazi interni da artisti polesani. Sotto il porticato sono presenti numerose lapidi decorate dedicate ai cittadini badiesi illustri, tra cui proprio Eugenio Balzan.
A fianco del palazzo comunale sorge la torre campanaria civica risalente al 1500 e tutt’ora attiva.

Altri luoghi da visitare

Altri luoghi da segnalare e andare a vedere a Badia Polesine vi sono:

Palazzo Estense

Palazzo Estense, a pochi passi dall’Abbazia della Vangadizza sorge il palazzo degli estensi, poi conosciuto come palazzo Gradenigo. Risalente al 1400 è in stile tardo-gotico, con numerose decorazioni architettoniche in stile, come ad esempio le trifore in stile gotico-fiorito.
Attualmente il palazzo è in abbandono e non è visitabile.

Mercato coperto

Il palazzo del Mercato Coperto è una costruzione molto particolare presente in città. Costruito nel primo ‘900 è decisamente influenzato dallo stile di Palazzo Ducale a Venezia. Sotto al portico era ospitato il mercato che si svolgeva in città. Attualmente ospita eventi culturali o incontri con autori o incontri dedicati alla cittadinanza.

Ecco il video del nostro itinerario dedicato a Lendinara e Badia Polesine!

Continua a seguire le nostre passeggiate in bicicletta con Alberto alla scoperta del Polesine su Facebook e Youtube!

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Ti sei perso le nostre passeggiate di “In bici con Alberto”? Non preoccuparti, ecco tutti gli appuntamenti!

1° itinerario – Dal Valgrande a Villa Nani Mocenigo
2° itinerario  – La via dei gorghi
3° itinerario – La via degli acquisti
4° itinerario – Un giretto sul Po
5° itinerario – La via delle distillerie

6° itinerario – Da Valgrande a Ferrara

7° itinerario (1a parte) – Lendinara, l’ “Atene del Polesine”

Badia Polesine, città antica – cosa vedere!
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Lendinara, l’ “Atene del Polesine” – cosa vedere!

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Un itinerario intero alla scoperta di due realtà importanti per la storia del Polesine, stiamo parlando delle città di Lendinara e Badia Polesine che abbiamo raggiunto comodamente in bicicletta partendo dal Valgrande! Oggi vi presentiamo Lendinara, a Badia Polesine dedicheremo un altro post!

La prima tappa del nostro viaggio in bicicletta è stata Lendinara, con la sua storia e i suoi monumenti e il suo museo del Risorgimento! Lendinara è conosciuta, grazie alla vivacità che l’ha contraddistinta nei secoli, come l’ “Atene del Polesine”.

Il Santuario della Beata Vergine del Pilastro

Arrivati a Lendinara ci siamo diretti nel suo cuore religioso, il Santuario della Beata Vergine del Pilastro che ospita una statua della Madonna scolpita su un legno di olivo.
La storia di questo Santuario comincia nel XVI secolo, quando si verificarono una serie di miracoli legati alla statuetta. Il primo fu dopo una notte di temporale, quando la statuetta, divelta dalla forza del vento dalla nicchia in cui era riposta, fu ritrovata, circondata da un forte bagliore, in una siepe vicina. Durante i lavori di costruzione del primo capitello venne utilizzata acqua di una fonte lì vicina che si trasformò, durante i lavori, da acqua limpida in acqua rosso sangue. Questa fonte negli anni divenne meta di pellegrinaggio grazie alle sue proprietà miracolose che guarirono molti infermi.
Alla fine del ‘500 venne deciso infine di edificare un santuario e di dedicare la città alla Madonna.
L’attuale chiesa fu edificata tra il ‘700 e l’800 ad opera dell’architetto don Giacomo Baccari. Ancora oggi il santuario è visitato da migliaia di fedeli ed è affidato ai monaci benedettini di Monte Oliveto.

Il Duomo di Santa Sofia

La città di Lendinara è ricca di chiese, tra le quali spiccano, oltre al Santuario mariano, la chiesa di San Biagio e il Duomo di Santa Sofia.
Il Duomo di Santa Sofia, impreziosito dall’altissimo campanile (il secondo più alto del Veneto) è una chiesa edificata fin dal lontano 1070 su un precedente tempio pagano. Voluta dalla nobile famiglia dei Cattaneo di Lendinara, la chiesa venne dedicata a Santa Sofia, probailmente un omaggio a Sofia Lendinara, moglie di Obizzo d’Este.
Nei secoli la chiesa, che originariamente era un oratorio privato, venne allargata e raggiunse le dimensioni attuali. All’interno sono conservate numerose tele di grande pregio, la più famosa è quella della “Madonna col Bambino e angelo musicante” di Domenico Mancini, un allievo del Giorgione, risalente al 1511.
Come dicevamo accanto al Duomo sorge il Campanile di Santa Sofia altro più di 92 metri iniziato a costruire nel 1792 e terminato nel 1824 sulla cui sommità è posto un angelo ligneo, rivestito in rame, girevole a seconda del vento. Quest’ultimo, colpito da un fulmine nel 1973, è stato sostituito da una copia.

Piazza Risorgimento

Il centro di Lendinara è Piazza Risorgimento, una piazza molto particolare, dominata da un lato dal Palazzo Pretorio e dalle prigioni edificato alla fine del 1300 con la funzione di castello sotto la signoria degli Estensi e più tardi sfruttato dai veneziani come luogo di detenzione. La torre, che ancora domina la piazza, è alta 25 metri.
Poco lontano rispetto al Palazzo Pretorio, sorge il municipio di Lendinara, anch’esso edificato in età estense. Di fronte al Municipio sorge la colonna con il Leone di San Marco, segno della dominazione veneziana della città, e la Torre Civica o dell’Orologio. Edificata nel ‘600 venne dotata di un orologio e di una campana che tutt’oggi rintocca ad ogni ora del giorno e della notte.

Teatro Ballarin

Poco lontano rispetto alla piazza sorge il Teatro Ballarin, un edificio che originariamente nel XV sec. ospitava i magazzini comunali e solo nel 1812 venne trasformato nell’attuale teatro che ospita una ricca stagione di prosa durante il periodo autunnale-invernale.

Museo del Risorgimento

Dal 2016 è presente un piccolo ma ricco museo dedicato al Risorgimento Italiano all’interno del palazzo Malmignati – Boldrin che ospita la biblioteca comunale e gli archivi storici del comune di Lendinara e di alcune famiglie nobiliari.
Il Museo del Risorgimento è visitabile durante tutto l’anno previa prenotazione. All’interno vi sono documenti e manufatti del periodo risorgimentale italiano. Lendinara infatti è una città che si è contraddistinta nel periodo risorgimentale per i moti a favore del risorgimento italiano e per aver dato i natali ad Alberto Mario, amico di Giuseppe Garibaldi e uno dei primi deputati e senatori del neonato Regno d’Italia.

Altri luoghi da visitare

Da visitare anche il parco di Ca’ Dolfin, un enorme parco privato caratterizzato per la sua struttura di giardino all’italiana che sorge nel cuore della città di Lendinara. Visitabile in alcune giornate specifiche dell’anno o su prenotazione, un gioiello da non perdere!

Numerosi sono i palazzi nobiliari, simboli della ricchezza della città e delle sue famiglie, che costellano e impreziosiscono la città.

Da segnalare infine il percorso sulle sponde dell’Adigetto, il piccolo canale, che partendo da Badia Polesine, attraversa la città di Lendinara. Luogo caratteristico e adatto a camminate o passeggiate in bicicletta.

Continuate a seguirci per scoprire insieme anche la città di Badia Polesine!

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Lendinara, l’ “Atene del Polesine” – cosa vedere!
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